Solitario. Irraggiungibile. Padrone. Chris Froome fa la voce grossa sul primo arrivo in salita del tour de france 2015, infliggendo distacchi importantissimi, quasi inaspettati stamani alla ripartenza dopo il giorno di riposo. Il campione britannico, già in maglia gialla, si è imposto con autorevolezza sul traguardo de La Pierre-Saint-Martin, salita Hors Categorie, mai affrontata prima d’ora al tour.

Alle spalle del “Kenyano Bianco” sono giunti al traguardo con un minuto di distacco Richie Porte, compagno di squadra dello stesso Froome e Nairo Quintana, unico tra gli uomini di classifica a resistere allo strapotere della maglia gialla. Alle spalle dei tre, sono arrivati Robert Gesink con un ritardo di 1’33’’ da Froome, Valverde, Rolland, Yates e Thomas con un ritardo di 2 minuti, mentre Van Garderen è giunto al traguardo con poco meno di 2’30’’.

Ritardi pesantissimi invece, per Alberto Contador arrivato con 2’50’’ e soprattutto per Vincenzo Nibali in difficoltà sin dalle prime rampe de la Pierre Saint Martin, arrivato con un passivo di 4’25’’.
Dunque la prima vera salita del Tour de France 2015 ha già fatto saltare molti dei favoriti, dimostrando la superiorità indiscussa di Froome, padrone assoluto del Tour.

Nibali, vincitore nel 2014, è evidentemente in ritardo di condizione; Contador ancora affaticato dal Giro d’Italia; mentre Van Garderen non ha la stoffa per competere in salita con Froome. L’unico, che ancora potrebbe impensierire Chris è Nairo Quintana, che oggi ha provato a resistere al ritmo altissimo degli uomini Sky, ma che è stato costretto a cedere il passo anche a Richie Porte, più brillante negli ultimi metri di corsa.
Ora, in classifica generale, Froome guida con un vantaggio di 2’52’’ nei confronti di Van Garderen, 3’09’’ su Quintana e 4’01’’ nei confronti di Valverde. 6° in classifica, con un ritardo di 4’04’’ è Contador, mentre per arrivare a Vincenzo Nibali bisogna scorrere fino alla 10° posizione. Il campione nazionale italiano paga già 6’57’’, un ritardo destinato a dilatarsi ulteriormente nei prossimi giorni.
Nonostante tutto, il terreno per attaccare e ribaltare l’esito della Grande Boucle c’è ed è tantissimo, ma i segnali arrivati oggi sul primo arrivo in quota sui Pirenei hanno confermato le sensazioni che la prima settimana di corsa aveva destato.
Già da domani, però si continua a faticare con una tappa molto più dura, che prevede tre colli durissimi, tra cui il Tourmalet, prima dell’arrivo in quota. Anche giovedì i corridori sono attesi sulla temutissima salita di Plateau de Beille dove si concluderanno le asperità pirenaiche, in attesa delle Alpi settimana prossima.

Il Tour de France è ancora molto lungo, e di terreno per recuperare c’è ne in abbondanza, ma con un Froome del genere l'operazione rimonta risulta più dura e complicata del previsto.