28 km, da Vannes a Plumelec. Nel Tour delle grandi montagne - da martedì spazio ai Pirenei - può essere una breve cronometro a stravolgere la classifica. Dopo l'approccio individuale alla corsa in giallo a Utrecht, la seconda sfida con le lancette, questa volta a squadre.
Il percorso reclama la massima attenzione, perché la battaglia si gioca su un terreno non certo accomodante. I chilometri iniziali sono quelli più abbordabili. La strada, fino al km 9, dove si trova il primo riferimento cronometrico, non presenta particolari difficoltà. Da Lesnevé cambia la musica. Si sale verso Monterblanc e da qui è continuo saliscendi. A Le Croiseau il secondo intermedio, ad anticipare il volo conclusivo.
La Cote de Cadoudal, 1.7 km al 6,2%, costringe i vari Team a gestire con attenzione lo sforzo. Uno strappo deciso verso Plumelec, una sentenza per diversi corridori impegnati quest'oggi. Maneggiare con cura la distanza è fondamentale, per non ritrovarsi, lungo il percorso, sfilacciati. All'arrivo, servono cinque biciclette per fermare il tempo. Gestione dello sforzo, oculata suddivisione dei compiti, il concetto di squadra elevato al massimo grado.
Stando ai nomi presenti, all'impronta dettata fin qui, Chris Froome può dormire sonni tranquilli. Il Team Sky gode di ottime individualità, come la BMC di Van Garderen. La Etixx è squadra da cronometro, resta da capire l'adattamento a una prova non lineare. Bene anche la Movistar di Quintana e Valverde, un passo indietro Tinkoff - squadra però di grande esperienza - e Astana.