Tony Martin è seduto, a fianco della sua bicicletta, il volto è una maschera di fango, la polvere del pavé ricopre la divisa dell'Etixx Quick Step. Dopo il traguardo, la fatica sorge e piega le gambe, ma sul volto resta dipinta la felicità. I compagni arrivano alla spicciolata, tutti si fermano ad abbracciare il colosso tedesco, respinto dalla crono iniziale, ma non dal finale di Cambrai. La sorte prova a voltare le spalle a Martin, quando un problema blocca il teutonico prima dell'ultimo tratto in pavé. Due gregari attendono Tony, rientro in gruppo immediato. La stoccata a poco più di 3 km dal traguardo, quando il gruppo rifiata e nessuno si assume l'onere di chiudere il buco. Il timido tentativo della Giant Alpecin per Degenkolb non basta, Martin è una locomotiva, anche quando la strada tende a salire. A braccia alzate taglia il traguardo, alle sue spalle Degenkolb anticipa Sagan e Van Avermaet.

Con la vittoria odierna, condita dall'abbuono, Tony Martin indossa la maglia gialla. Chris Froome è in seconda posizione, a 12", terzo Van Garderen, a 25".

Vincenzo Nibali lotta, è un leone sul pavé, spesso si pone al comando in prima persona, ma manca qualcosa per stroncare la resistenza di rivali pronti alla lotta. La pioggia, attesa, resta lontana e il pavé è meno indigesto rispetto al passato. La fuga, composta da quattro corridori - Westra, De Gendt, Quemeneur, Brun - si spegne all'ingresso del secondo tratto in pavé, quando la corsa entra ufficialmente nel vivo. Boom pilota Nibali, l'Astana alza l'andatura, ma Froome e Contador sono costantemente nelle prime posizioni. Il gruppo si frantuma, in 40 al comando.

Botte e spallate, Froome rischia spesso di volare al suolo, ma non lascia un centimetro sull'asfalto. La cattiveria del britannico stupisce. Nibali è con gli specialisti della "materia", con Degenkolb, Van Avermaet, ma non si crea l'occasione per accendere la corsa. Due tratti ravvicinati, il quinto e il sesto - lungo oltre 3 km - vedono Contador nelle posizioni di comando, con l'eterno Bennati e un grande Sagan. La BMC pone al lavoro Quinziato e Oss, si risolve tutto in un nulla di fatto.

Resta l'ultimo tratto e qui la stoccata di Nibali è veemente. Nessuno però da linfa all'azione, Froome rientra in prima persona, Contador, questa volta, sorpreso, ricuce poi sulla strada grazie a Sagan e al lavoro splendido della Tinkoff. Quintana non si mette mai in visione, ma c'è, sempre.

Quando la tavola sembra apparecchiata per la volata, ecco Martin a punire il rallentamento del gruppo. Thomas, dopo le trenate sul pavé e nei chilometri immediatamente successivi, studiati per sfiancare la rincorsa di Contador (anche Froome per un attimo a spingere in testa), non ha energie per "rimettersi in sella" e il tentativo della Giant è per onor di firma. Vince Tony Martin, da fuoriclasse. Froome cede il simbolo del primato, ma oggi esce ingigantito. Nibali viene eletto come il più combattivo di giornata, ma la classifica resta deficitaria.

La classifica generale: