"Nibali, è Nibali!" Sì, è Vincenzo Nibali, che parte sulle rampe che conducono alla Basilica di Superga e infiamma la prova in linea del campionato italiano. L'affondo, il primo colpo di spada, sulla prima ascesa, a un chilometro dalla vetta, dopo aver ringraziato i compagni, in primis Cataldo, straordinario gregario. A quel punto, del gruppo, rimane poco o nulla, tutti piegati dal ritmo azzurro, sfiancati dal caldo e dall'andatura della "scia" kazaka. 

La fuga di giornata - composta da Sterbini, A.Nibali, Frapporti, Fortin, Checchinel - è in archivio e alla Lampre, forza trainante in pianura, si sostituisce l'Astana, padrona della montagna. Il campione si alza sui pedali, è il primo di quattro affondi che segnano la "rinascita". 

Il secondo in discesa, mentre i rivali sfruttano il tratto favorevole per dissetarsi e divorare barrette e sali, Nibali allunga, disegna i tornanti e guadagna spazio, solo Francesco Reda - sorprendente - riesce ad avvicinarsi al siciliano. Con lui, Diego Ulissi, il talento ritrovato, dopo le inchieste e le polemiche. 

In falsopiano, una terza trenata, qualche secondo di vantaggio verso Superga, la seconda scalata alla Basilica, questa volta, in vetta, c'è il traguardo. Pendenze del 9%, tratti al 14%. Reda e Ulissi rientrano, si osserva il volto di Nibali, nascosto dagli occhialini, per carpirne la condizione. Il peso della fatica schiaccia il coraggio? Un'azione di eccessivo audacia? Reda getta il cuore oltre l'ostacolo e cambia ritmo, dopo una frecciata di Nibali a testare i compagni d'avventura. Mancano 2 km, è il momento. 

"Ancora Nibali, sì è Nibali!" Non si volta Vincenzo, abbassa due volte lo sguardo per osservare cosa accade alle sue spalle, se qualche ombra affannosa riesce a mantenere la sua ruota. Non c'è nessuno, la pedalata è lunga, armoniosa, i chilometri non tolgono forza all'incedere. I secondi aumentano, dietro una maschera di sofferenza, quella di Francesco Reda, Team Idea, più indietro il passo strappato, stentato, di Diego Ulissi. Il volo di Nibali si conclude al traguardo, questa volta non ci sono lacrime, c'è la consapevolezza di essere sulla strada giusta, di essere in forma Tour, per difendere il giallo sulle strade di Francia. 

Secondo Reda, terzo Ulissi, poi Zilioli, Rebellin - eterno - e Pozzovivo. 

Un puntino azzurro in quota, a Superga, terra di ciclismo e di eroi. Nibali, veste il tricolore, pronto tra una settimana a onorarlo nella corsa che trasforma uomini in leggende.