Alexander Kristoff taglia il traguardo con il pugno alzato, al suo fianco Peter Sagan, corpo spinto in avanti, un colpo di reni per affiancare il norvegese, tentare il disperato sorpasso. Sagan resta dietro, battuto di poco. La rimonta dello slovacco non giunge a compimento, perché la progressione di Kristoff ai meno 200 è dirompente e il finale del fuoriclasse della Tinkoff-Saxo non basta a spegnere la potente azione dello scandinavo.
Per Sagan un altro piazzamento, che si aggiunge ai due successi già conseguiti sulle strade di Svizzera. La vittoria di Kristoff è invece la prima di uno sprinter puro, una sorta di rivolta al dominio fin qui esercitato da finisseur come Sagan e Matthews.
Thibeau Pinot mantiene il controllo della generale in attesa della cronometro conclusiva. Il francese deve gestire 37 secondi su Geraint Thomas. Il britannico recupera 5 secondi - 10 in totale negli ultimi giorni - e prepara l'assalto contro il tempo, in un format di certo più adatto al passista del Team Sky che allo scalatore transalpino. Terza piazza ex aequo per Pozzovivo e Spilak, entrambi a 50 secondi da Pinot.
La settima tappa vede la fuga di quattro uomini - Dillier, Impey, Domont e soprattutto Kwiatkowski. La Tinkoff guida l'inseguimento, per agevolare Sagan, pronto a lottare per l'ennesimo successo di tappa. I gialli di Tinkov non riescono però a chiudere il buco, perché davanti - eccezion fatta per Domont - i battistrada mantengono un'andatura di tutto rispetto. L'avvento della Katusha prepara la volata di gruppo. Kristoff accende lo sprint, Sagan rinviene, in ritardo.
L'uscita odierna presenta una tappa per diversi aspetti simile alle precedenti. Il Giro di Svizzera si conferma costruito per portare diversi atleti a giocarsi tutto sul finire della corsa. Mancano i calibri da novanta e il percorso è tale da permettere a tanti di aspirare al successo. Non sono previsti, in questo senso, tapponi di alta montagna, spesso la strada presenta saliscendi, strappetti, "pericoli". Il caso dell'ottava tappa, Berna - Berna, 152,5 km, è esemplare. Si percorre per quattro volte - tre per intero - un circuito, segnato dalla presenza di alcune ascese di terza categoria, non tali da influenzare la generale, ma utili per scardinare l'ordine del gruppo. Non è scontato l'arrivo in volata, perché prima dell'ultimo chilometro è posta un'erta impegnativa, perfetta per scattisti come Sagan. Attenzione, qui, anche alle mosse degli uomini di classifica.