Vincenzo Nibali si stacca e sceglie di procedere con passo regolare, al suo fianco Scarponi e Taaramae. Davanti la maglia bianca di Kennaugh, a guidare il gruppo in nero di Froome. La situazione è chiara, Nibali, dopo l'exploit del giorno precedente, non ha le gambe per tenere il passo impresso dai gregari di Froome, evita quindi di affannarsi in un inseguimento vano.
Poco più avanti, si stacca anche Rui Costa. Valverde salta ai meno 5. I protagonisti del giorno precedente si ritrovano a terra. Vincenzo Nibali, idealmente, si sfila la maglia gialla. Il simbolo del primato diventa affare a due. Froome è al seguito dei suoi uomini, Van Garderen marca il britannico.
La Cote des Amerands, breve ma durissima, precede gli ultimi 7 km verso Saint Gervais. Quando termina il lavoro di Wouter Poels, Froome osserva i rivali e scuote il plotoncino. Intxausti si spegne, la luce illumina Froome e Van Garderen.
I battistrada, dispersi lungo il percorso, vengono saltati agevolmente, si lotta per la tappa e per la generale. Froome, in modo inusuale, sferra l'affondo a meno di 2 km alzandosi sui pedali. Van Garderen non può rispondere, ma ha comunque un passo buono e vede in lontananza il britannico. Al termine, l'americano paga 21", compresi i 4 di abbuono, e si siede nuovamente sul trono del Delfinato. Froome si gode il successo, importante per fiducia e morale. Ora è 18" dalla testa, domani è ancora montagna.
Intxausti è terzo assoluto, a 45" da Van Garderen, Rui Costa, giunto a 1"33, è ora a 1"10 dal capitano della BMC. Nibali prende quasi 4 minuti in vetta, la clasifica non è più affar suo.