Un'impresa di Fabio Aru a Cervinia, una cavalcata di forza e carattere, ogni spinta, ogni pedalata è ricca di determinazione, cuore, fino all'urlo liberatorio sul traguardo. Aru agita il braccio destro, lo mulina nel vuoto, nel volto il racconto di un Giro, di tre settimane di crisi e fatica, sensazioni strane. Sul penultimo arrivo in quota, la redenzione, una rasoiata, uno strattone che porta Aru sulla ruota di Ryder Hesjedal, e poi via, altra sgasata, fino a Cervinia.
Il successo consente ad Aru di scalzare Mikel Landa dal secondo posto della generale - 4'37" il distacco ora da Contador - e restituisce dignità al Giro della maglia bianca. Un'esplosione, una liberazione, una ventata di freschezza, in attesa, chissà, di una nuova azione sul Colle delle Finestre o verso il Sestriere.
Alle spalle di Aru, come detto, Ryder Hesjedal, indomabile. Dopo l'attacco di ieri, l'avvincente ascesa odierna. Verso Cervinia, Hesjedal si accoda ai migliori, sfrutta l'empasse per allungare, guadagna un centinaio di metri, ma l'incedere di Aru è inesorabile. 28" il distacco all'arrivo.
Completa il podio Rigoberto Uran, un terzo posto che nobilita un Giro negativo, che permette di guardare con ottimismo al futuro. Uran abbandona, nei metri finali, il gruppetto maglia rosa, ma non riesce a creare differenza. Prestazione comunque positiva alla luce della condizione palesata fino ad ora.
Kangert regola il plotoncino con Alberto Contador. Il Pistolero gioca di rimessa, battezza la ruota di Landa, si alza sui pedali per neutralizzare i due strappi del connazionale, poi si siede e si lascia trasportare al termine. Kruijswijk e Konig impongono un ritmo ridotto, rientrano Nieve e Kangert, Contador osserva. All'arrivo, si affianca a Landa, domani il possibile appuntamento col successo.
Da segnalare, la grande azione di Giovanni Visconti. Lo scalatore della Movistar, protagonista della fuga di giornata, prova l'azione solitaria, lungo le rampe del Col de Saint Pantaléon, entusiasma per classe e coraggio, ma dopo il tratto in discesa, l'Astana forza l'andatura e ricuce, il passo di Visconti si fa più pesante e non resta che un sorriso alla telecamera, sommato agli applausi della gente. Ancora un'occasione, per partire, coltivando l'impresa.