Non ha vinto Alberto Contador, ma questa volta il successo rischia di essere un dettaglio trascurabile. Da Madonna di Campiglio a Madonna di Campiglio, forse si è chiuso un cerchio durato sedici lunghi anni.
Il Giro d'Italia non tornava nella storica località dolomitica da quel surreale 5 giugno del 1999, quando Marco Pantani fu costretto a chiudere anzi tempo un Giro stra-dominato, ponendo sostanzialmente fine ad una carriera destinata a diventare nostalgica leggenda.
Oggi, 16 anni dopo, la corsa rosa torna a Madonna di Campiglio e lo fa con un altro spirito e con altri protagonisti.
La frazione vede un copione piuttosto confuso, ma tutto sommato prevedibile. C'è un indiscusso signore e dominatore della corsa ed altri (pochi) atleti pronti a togliergli lo scettro, ma poco possono di fronte al compiersi del destino.
C'è un tweet emblematico sull'argomento e a scriverlo è proprio Alberto Contador: "Ieri, oggi, domani. Sempre Forza Marco Pantani". Perché in fondo Marco è stato e continuerà ad essere un'ispirazione per tutti i corridori che provano uno scatto in salita.
Per Contador Pantani è qualcosa in più: sembra essere, per l'appunto, il destino in persona pronto a compiersi in tutta la sua irreversibilità.
Diciassette anni dopo la storica impresa del Pirata, il corridore spagnolo proverà a ripetere quanto Pantani aveva incredibilmente realizzato: vincere Giro e Tour de France nello stesso anno.
Il ciclismo moderno sembrava sconsigliare anche il solo pensare ad un simile tentativo. A Madonna di Campiglio, però, dopo una crono massacrante ed una tappa di montagna corsa con parecchie gambe e soprattutto tanta saggezza, l'imponderabile sembra essere più umano, sempre che di uomini normali si possa parlare quando descriviamo simili campioni.
Accostare Alberto Contador a Marco Pantani è un'operazione troppo semplicistica per poter essere effettuata; comparazioni di questo tipo, con il Pirata come termine di paragone, hanno varcato la soglia del ridondante, finendo per stancare appassionati ed addetti ai lavori.
La suggestione in questo caso, però, è troppo forte per poter essere scansata, ma eviteremo di incorrere in accostamenti tecnici fine a sé stessi.
Madonna di Campiglio ha significato per Marco Pantani la fine di un'era durata troppo poco, ma non per questo destinata ad essere dimenticata facilmente. Lo scalatore romagnolo è stato ad un passo dal compiere uno storico tris: Giro 1998, Tour 1998 e Giro 1999.
Madonna di Campiglio rappresenta, invece, per Alberto Contador la conferma che il Giro d'Italia 2015 è saldamente nelle sue mani e difficilmente qualcuno riuscirà a sfilargli di dosso la maglia rosa. Ha resistito ad una caduta quasi fatale e ha dimostrato nelle due tappe chiave il suo evidente stato di grazia.
Durante la salita conclusiva a Campiglio, lo scalatore di Pinto è sembrato in estremo controllo, pareva quasi giocare con i due Astana, che hanno provato in maniera confusa ad attaccarlo, senza che fosse ben chiara la loro idea tattica.
Ma in fondo la strategia passa in secondo piano di fronte allo strapotere fisico del tuo rivale. Questo concetto è stato espresso con estrema semplicità e schiettezza da Fabio Aru al termine della frazione: "È difficile staccare Contador!" E probabilmente sarà così pure nelle prossime tappe, anche se il Mortirolo ed il Colle delle Finestre sono delle erte troppo dure per poter essere sottovalute.
La strada di qui a Milano è ancora lunga e soprattutto è infinito il percorso che separa Contador da Parigi. L'accoppiata Giro-Tour rimane estremamente complessa, ma alla fine della giornata odierna abbiamo una certezza: la versione 2015 di Contador è una delle migliori degli ultimi anni.
I rivali, non ce ne voglia Fabio Aru, non sono in grado di impensierire realmente il Pistolero come hanno fatto in passato Andy Schleck o Chris Froome. Ma la sicurezza e la facilità di pedalata mostrata dallo spagnolo in questi due giorni, tra Valdobbiadene e Madonna di Campiglio, è stata impressionante ed inarrivabile.
E la sensazione è che la condizione fisica di Contador sia destinata ancora a crescere nel corso dell'ultima settimana, una progressione che dovrebbe consentirgli di mantenere un ottimo stato di forma anche per il Tour de France.
Madonna di Campiglio, dunque, sembra essere la tappa puntuale di un percorso vincente. Perché se doppietta deve essere, forse da lì bisognava passare.
Sarà solo una suggestione o un collegamento mentale forzato, ma Alberto Contador ha gettato le basi per entrare nella storia di questo sport e lo ha fatto lì dove qualcosa era tristemente finito.