Destro, sinistro, gancio. Niente da fare. Ci ha provato Landa, poi Aru, poi di nuovo Landa, ma Alberto Contador, come un pugile che incassa e poi ti mette Ko con il suo andare incessante per la sua strada, esce ancora una volta trionfante dall'ennesima prova, la quindicesima, del Giro d'Italia. Un marziano, perché in questo momento, lo spagnolo dimostra in toto la sua immensa superiorità, fisica, tecnica e soprattutto mentale, gestendo la corsa e le tappe come soltanto i più grandi.
Fabio Aru, rivale dello spagnolo, a fine gara ha così parlato ai microfoni di Rai Sport: "Oggi l'Astana è stata grandissima. I miei compagni hanno fatto una selezione incredibile, grazie ad un ritmo infernale. Mikel ha dimostrato di lavorare per me come per gli altri, ma ha meritato la vittoria. S'è visto che quando lui ha attaccato, Alberto l'ha sempre seguito. Avevamo un obiettivo principale che era quello di vincere la tappa, a Campitello già meritava e finalmente l'ha vinta".
La sensazione, dopo due settimane, è che Contador sia talmente superiore che abbia controllato la gara con superiorità: "Alberto puntava alla sua corsa. Abbiam fatto la salita a tutta ed i distacchi lo confermano. Adesso aspettiamo la tappa di martedì con il dovuto riposo domani. La tattica? Pensavamo più alla tappa che ad attaccare lui. Continuiamo così. Se ha fatto vincere lui e non me? Non so, lo sa lui. So che noi abbiamo puntato a questo risultato e ci siamo riusciti. Fa bene al morale di Mikel, al mio ed a quello di tutta la squadra. Mi ha aiutato in tutte le tappe del giro, lui come il resto della squadra e va bene così".
La sensazione è che oggi, così come ieri, Aru si sia difeso come possibile anche se non è riuscito ad attaccare Contador, ma la condizione non supporta il sardo: "No, sto facendo la mia corsa giorno per giorno. Poi è chiaro che quando hai davanti uno che si chiama Alberto Contador è sempre difficile. Ha dimostrato di essere al top, è difficile da staccare, ma l'importante è che l'abbiamo staccato negli ultimi metri ed abbiamo vinto. Abbiamo provato a far tutto per staccarlo. Alziamo i ritmi, lo lasciamo solo senza il resto della squadra, ma non c'è molto altro da fare. Stiamo dando il massimo, ma si chiama Contador ed è uno dei migliori del mondo. Non è facile, tutt'altro, ma ci stiamo provando. Dove posso attaccarlo? Beh, dopo due settimane a tutta, la vedo dura, anche perché non è che non c'abbiamo provato".
Sulle ultime tappe: "Certo, ci sono ancora molte tappe importanti da affrontare, ci sono salite lunghe e dure e ci proverò sia martedì che sabato. Proveremo a fare tutto il possibile ad impensierirlo. Io sto dando il massimo, lui anche. Poi a Milano tireremo le somme e vedremo com'è andato il Giro".