Il Giro si tinge d'azzurro e celebra la prima vittoria di Sacha Modolo e la maglia rosa di Fabio Aru. Lo scenario cambia repentinamente e, dopo la fatica, Aru scopre la gioia, proprio alla viglia di una due giorni chiave in ottica finale. Affrontare la crono di Valdobbiadene con il simbolo del primato sulle spalle può cambiare non poco la performance del talento italiano, costretto a cimentarsi in una sfida contro il tempo interminabile.
A sancire la caduta di Re Alberto, uno sfortunato capitombolo che coinvolge la prima parte del gruppo quando mancano 3 km e 200 metri al traguardo, poco prima, quindi, della neutralizzazione. A farne le spese, tra i big, proprio Contador e Porte. Il Pistolero risale velocemente in sella, sfruttando l'aiuto di Tosatto, l'australiano è invece più "lento", accoglie la mano di Kiryienka, ma lo sguardo è sconsolato. Il secondo colpo, dopo la penalizzazione di 2 minuti, sembra scalfire definitivamente le certezze del capitano del Team Sky, ora a oltre 5 minuti.
In classifica generale, Aru ha 19 secondi su Contador, 1'14 sul compagno Landa e 1'38 su Roman Kreuziger. Attenzione, in ottica crono, a Rigoberto Uran, in crescita e staccato di poco più di 2 minuti.
Tornando alla fatica odierna, perfetto lavoro di squadra della Lampre. Chiusa la fuga di giornata, composta da tre elementi - Frapporti, Zabel, Pineau - archiviato il lavoro dei top team, portati a rassicurare i capitani nelle posizioni di vertice, ai 5 km si scatena la bagarre tra le squadre degli sprinter. La Trek si scopre presto, Paolini, sfortunato, fora, lasciando solo Porsev, il treno guidato da Ferrari si prende così la scena. L'azzurro pilota Richeze, si sposta al momento opportuno, lasciando spazio al penultimo elemento del treno Lampre. Richeze lancia Modolo, bravo a resistere al ritorno di Nizzolo. Terza piazza per Viviani.