Nel ciclismo è dura la vita del gregario. Quest'ultimo deve dare il 110% per far sì che il proprio capitano possa arrivare al successo. Il ciclismo è uno sport di sudore, sacrificio, fatica. Quella del gregario si svolge per così dire dietro le quinte. Una volta fatto il proprio dovere si stacca e scivola nelle retrovie. Se il proprio capitano alla fine riuscirà a vincere una parte del merito, sarà anche sua, ma sfortunatamente saranno in pochi a ricordarselo. Davvero dura la vita del gregario, verrebbe da dire a volte ma chi glielo fa fare di lavorare per l'altrui gloria. Ci sono però alcuni giorni in cui pure la classe operaia va in paradiso. Oggi è stato uno di questi. Infatti nell'ultima tappa della prima settimana del Giro d'Italia, con partenza da Benevento e arrivo a San Giorgio del Sannio, si è imposto il 37enne Paolo Tiralongo dell'Astana. La squadra diretta in ammiraglia da Giuseppe Martinelli e capitanata da Fabio Aru, ha ottenuto il suo secondo successo parziale consecutivo nella corsa rosa, dopo quello di ieri arrivato grazie a Mikael Landa. Il tutto è arrivato al termine di una prima settimana del Giro d'Italia interpretata con grande personalità, dallo stesso Fabio Aru, arrivando all'ultimo dei gregari.
La tappa è stata animata dalla fuga dell'olandese della Cannondale Tom Slagter. Dietro di lui si è formato un gruppo di contrattaccanti, tra cui lo stesso Paolo Tiralongo. Il percorso lasciava credere che sarebbe stata una giornata destinata ai cacciatori di successi parziali. Le sorti della tappa si sono decise poco prima della salita di Passo Serra, Gpm di seconda categoria. A quel punto Tiralongo ha fiutato la possibilità di dare lo scacco matto a Slagter, ha salutato gli altri contrattaccanti, andando alla caccia dell'olandese. Parallelamente dietro sulle prime rampe della già citata ascesa, si è accesa la corsa per quanto riguardava gli uomini di classifica. A rompere gli indugi per primo è stato Fabio Aru, gli ha subito risposto la maglia rosa Contador e passato un breve attimo di smarrimento Richie Porte. Ad aiutare il sardo ci ha pensato il fidato Landa. A pochi chilometri dal traguardo Paolo Tiralongo ha staccato Slagter, volando verso il successo di tappa, con l'olandese che ha dovuto accontentarsi della piazza d'onore a 21''. Terzo e primo dei contrattaccanti è stato Simon Geschke. Fabio Aru è giunto decimo al traguardo a 56'' dal vincitore ed ha limato 1'' in classifica generale a Contador, riducendo il proprio distacco dal leader a soli 3''. Richie Porte rimane terzo in graduatoria a 22'' . Chi invece si sta sempre più allontanando dai primi è Rigoberto Uran, ora ottavo a 2'10'' dal leader.
E' stata commovente l'immagine vista dopo il traguardo di Fabio Aru che ha abbracciato il proprio gregario ma anche e soprattutto amico Paolo Tiralongo. Questo dimostra che è vero ciò che cantava Dario Baldan Bembo: "L'amico è, qualcosa che più ce n'è, meglio è...". Poi conferma il fatto che l'Astana più che una squadra sembra una vera e propria famiglia di corridori. In che misura influirà questo successo nella testa e nel fisico di Paolo Tiralongo? Probabilmente lo spingerà a dare il 110 o addirittura il 150% per il proprio capitano. Questo è il ciclismo che amiamo e vogliamo ancora vedere.