Si chiude, al Giro, la due giorni dedicata alle ruote veloci e la strada torna a salire, con il secondo arrivo in quota dell'edizione 2015 previsto a Campitello Matese. 16 km, con una pendenza media del 7% e punte del 12%, l'ideale trampolino per il secondo scontro tra i grandi della generale.
Alberto Contador vive alla giornata, ieri resistenza e fatica, carattere e classe, la spalla, sublussata, costringe lo spagnolo agli straordinari, a spostare la soglia del dolore. Resta da valutare la reazione di Contador di fronte ad attacchi secchi, oggi prevedibili, di Aru e Porte.
Prima di Campitello Matese, un'altra asperità, la salita verso Forca d'Acero. 30 km, una scalata interminabile, ma non proibitiva. Si volge il naso all'insù al km 51 per raggiungere la vetta 30 km dopo.
La tappa, in totale, misura 186 km, difficile nascondersi su un terreno di questa fattura. I tre principali protagonisti sono divisi da una manciata di secondi, Uran, staccato sull'Abetone e a La Spezia, punta a stuzzicare i tenori, la maglia rosa è appesa all'incertezza, Contador ha il volto segnato dalla caduta, lo sguardo interrogativo di chi procede con cautela. Oggi, un test probante, per tutti.