André Greipel si impone a braccia alzate sul traguardo di Castiglione della Pescaia, anticipando, nell'attesa volata, Pelucchi e Modolo. Sprint difficile per i due azzurri, costretti entrambi a una faticosa rimonta. Modolo perde il treno Lampre formato da Richeze e Ferrari e quando rientra su Greipel non ha le forze per uscire e contrastare il tedesco. Pelucchi parte da troppo lontano per contrastare il gigante della Lotto-Soudal, la sua progressione vale "soltanto" per la seconda piazza.
Brutta caduta nella fase finale, nei 100 metri conclusivi uno spettatore, spintosi con il corpo oltre la transenna, alfine di fotografare l'avvento degli sprinter, colpisce Daniele Colli, causando una reazione a catena, cadute e voli sull'asfalto. L'ambulanza trasporta via, dopo il passaggio del plotone, Colli.
A farne le spese anche Alberto Contador. La maglia rosa sbatte violentemente la spalla sinistra, si rialza e termina la corsa, con il volto visibilmente contrariato. Medicazioni anche alla gamba sinistra per il campione spagnolo. Problemi in ottica Giro?
La sesta tappa, da Montecatini a Castiglione della Pescaia, misura 183 km, una sola difficoltà, il Gpm di Pomarance, a seguire una serie di saliscendi, prima di 40 km estremamente pianeggianti che conducono al traguardo. La Tinkoff-Saxo di Contador controlla la corsa nella prima parte, lasciando via libera ai cinque fuggitivi: Rutkiewicz, Bandiera, Grosu, Malaguti e Marangoni.
I battistrada guadagnano oltre cinque minuti, ma superata l'asperità di Pomarance, cominciano ad organizzarsi le squadre delle ruote veloci e il disavanzo crolla. Lotto Soudal, Trek e Giant Alpecin assumono il comando delle operazioni.
Il vento, laterale, crea problemi ai corridori e la Tinkoff, sempre pronta a sfruttare queste situazioni, prova a creare pericolosi ventagli. Attenti gli uomini di classifica, allungatissimo il gruppo nei chilometri conclusivi. La Lotto è la squadra più organizzata e Greipel sfrutta il treno per lanciarsi in un lungo sprint. Pelucchi e Modolo si accomodano ai lati del tedesco, tanti italiani chiudono nei dieci.
Belletti, Nizzolo, Petacchi, Viviani, Ruffoni e Apollonio nella top ten. Non cambia nulla nella classifica generale.