Sole, mare, profumo di storia e quel colore rosa che suscita sempre un vortice di ricordi ed emozioni. Pronti e via, parte il Giro d'Italia.
Lo scenario è perfetto: il cielo limpido della Liguria e la tradizione eterna di Sanremo, una città che naviga tra lo spettacolo della canzone italiana ed il peso storico della classicissima del ciclismo internazionale.
La prima tappa dell'edizione numero 98 della corsa rosa offre, dunque, innumerevoli spunti tecnici, emotivi e narrativi.
Una cronosquadre di 17,4 km da San Lorenzo al Mare a Sanremo, lungo una pista ciclabile. Si tratta di un vero e proprio inedito per il Giro, un'esperienza unica e certamente da ripetere.
La strada stretta ed il vento contrario affrontato dai corridori lungo il percorso rende la prova ancora più spettacolare. E deve essere stata una bella sensazione per i cicloamatori liguri vedere i propri campioni cimentarsi lungo le loro strade di tutti i giorni, con una velocità degna dei motociclisti ed una compattezza che ricorda i treni che anni fa erano soliti procedere lungo il percorso odierno.
La storia e la narrativa non finiscono qui. Anche la competizione, infatti, ci offre un protagonista che a suo modo ha fatto la storia di questa terra. Stiamo parlando di Simon Gerrans, vincitore con la sua Oreca GreenEdge della crono a squadre e prima maglia rosa del Giro d'Italia 2015.
Dicevamo del particolare rapporto tra l'australiano e la terra ligure. Il suo primo successo di rilievo è arrivato, infatti, proprio alla Milano-Sanremo, una città, quella ligure, che evidentemente sembra portargli bene.
L'Oreca era senza dubbio il team favorito alla vigilia. Si presentava ai nastri di partenza con una serie di passisti ed uomini veloci in grado di interpretare al meglio questa prova. Si sono preparati alla perfezione e non hanno deluso.
Il loro successo non è stato, però, così scontato. A rendergli la vita dura ci ha pensato la Tinkoff-Saxo. La squadra di Alberto Contador si è trovata addirittura in testa all'intermedio e si è dovuta arrendere alla fine per soli 7 secondi.
La prova del team russo rimane comunque di alto livello e serve a collocare il proprio capitano, Alberto Contador, davanti a tutti i favoriti per la vittoria finale.
Poco più indietro troviamo l'Astana di Fabio Aru, terza con 13 secondi di ritardo e a lungo in testa. Molto compatti e tonici gli uomini del team kazako che guadagnano secondi preziosi su alcuni uomini di vertice, su tutti Richie Porte.
La delusione di giornata è rappresentata proprio dal team Sky, considerata dagli addetti ai lavori come la squadra più pericolosa per le ambizioni di vittoria dell'Orica GreenEdge. In realtà la Sky si trova a perdere secondi preziosi, 27 sui vincitori e 14 sulla Tinkoff-Saxo di Contador.
Domani la prima tappa in linea con arrivo a Genova, frazione dedicata ai velocisti.