Thibaut Pinot vola sulle rampe che conducono a Champex-Lac e si prende l'arrivo in quota del Giro di Romandia. Alle sue palle, il russo Zakarin a una manciata di secondi. La Katusha si gode l'esplosione del venticinquenne dell'Est, già in evidenza in questa stagione. Ilnur Zakarin abbandona la compagnia degli uomini di classifica nei chilometri finali e si riporta a pochi secondi da Pinot, conquistando così la maglia di leader della generale, lasciata molto prima da un Albasini già in crisi sulle prime asperità di giornata.
Il podio odierno è completato da un altro talento francese, Romain Bardet, il primo dei grandi sul traguardo della quinta tappa. A 20", con il transalpino della FDJ, Spilak, Majka e gli attesi Quintana e Froome. L'uomo in nero del Team Sky come di consueto non risponde all'allungo di Pinot e scandisce il passo sull'ascesa conclusiva, ma il ritmo non è tale da chiudere il buco.
Nibali accumula quasi un minuto di ritardo e si porta all'arrivo in compagnia di Rigoberto Uran, un altro dei battuti di giornata. Per il vincitore dello scorso Tour, protetto dal fidato Scarponi, ottava posizione nella generale.
La tornata odierna costringe gli uomini di punta a prendersi la scena, perché da Friburgo a Champex-Lac, il percorso prevede 4 Gpm, tutti di prima categoria. Verso Les Mosses le prime difficoltà, oltre 13 km, con punte al 9%, a seguire Les Giettes e una difficoltà media oltre il 7%. Un intervallo pianeggiante conduce alla fase decisiva, sancita dalla sequenza composta da Petite Forclaz e Champex-Lac.
Nauleau e Belkov animano la tappa, con il secondo proteso in avanti alla ricerca dei punti decisivi per la maglia di miglior scalatore. Il vantaggio acquista subito vigore, ma il gruppo accelera quando le ascese si mostrano all'orizzonte. L'obiettivo di Belkov è transitare in vetta al Petite Forclaz, non a caso nel successivo tratto di discesa l'azione trova il suo epilogo, con Nauleau da tempo staccato.
Il gruppo si presenta così sulla salita che porta al traguardo compatto. Trofimov accende la corsa, Nibali e Quintana alzano il livello della contesa ed è da subito "guerra" tra grandi. Nessuno riesce a fare reale differenza, il primo vero colpo di pedale è di Bardet, seguito a ruota da Spilak. Su di loro si riporta con forza Pinot. Il francese non si limita ad accodarsi, anzi. Rilancia e saluta, quando mancano meno di 5 km all'arrivo. Nessuno ha il passo del primo della corsa, dietro Froome organizza l'inseguimento, altri arrancano. Zakarin trova lo spunto, almeno per la generale.