Stefan Kung sul traguardo di Friburgo, il volto giovane, rigato dalla pioggia e dalla fatica, un'esultanza che evidenzia un'impresa, straordinaria. La quarta tappa del Giro di Romandia, la più facile di quelle affrontate fin qui, regala le maggiori emozioni. Il ventunenne della BMC giunge in solitaria, dopo aver stroncato la resistenza dei compagni di fuga e respinto il ritorno del gruppo. Bakelants e Lindeman completano il podio di giornata, mentre Albasini mantiene il controllo della generale.
La tappa prende il via da Neuveville e non presenta nella parte iniziale alcuna difficoltà. Kung, Westra, Lindeman e Vorobyev lasciano il gruppo, raggiunti poco dopo da Bakelants e Kochetkov. Il corridore della Katusha, tra i primi della generale, non spaventa l'Orica che lascia strada libera e impone il lavoro di rincorsa a Sky e Movistar.
I battistrada guadagnano oltre 5 minuti, quando l'avvicinarsi delle difficoltà di giornata modifica gli scenari. Davanti scade l'accordo, dietro si alza il ritmo. Mancano salite di lunga gittata, si tratta per lo più di strappi secchi, con pendenze intorno al 10% nei tratti più duri. Dopo Les Palots, sul Sorens, 2° cat., Kung allunga, sfruttando il trampolino offerto da Kochetkov.
Bakelants e Lindeman inseguono vanamente, dietro si affaccia la Tinkoff. Lungo le rampe di Trey Vaux, Kung continua a spingere, senza voltarsi. Regge, da buon passista, l'inseguimento lo svizzero e mantiene un disavanzo credibile, volando verso l'ultimo chilometro, mentre dietro Martin e Alaphilippe organizzano un'azione senza gloria.
Il finale premia il talento della BMC, premia coraggio e classe, Bakelants, il primo dei battuti, è a 38".