Un sospiro di sollievo, prende corpo l'anticipazione fornita ieri da Gazzetta.it, l'Astana può contare, anche per il 2015, sulla licenza per i Grandi Giri, Nibali, il campione in carica del Tour, può difendere la maglia gialla conquistata sulle strade di Francia. Una decisione sorprendente per modalità, non per sostanza. Inevitabile trovare una via di mezzo, una soluzione che non scontentasse nè un Team tra i più potenti della carovana, nè l'Uci, molto attenta tramite il Presidente Cookson alle attuali vicende doping.
Nella riunione indotta dalla Commissione Licenze, con presenti le parti in causa, accusati e accusatori, si giunge così a un compromesso, l'Astana mantiene intatta la possibilità di partecipare alle corse di prima fascia, ma deve seguire attente procedure indicate dalla stessa Commissione, alfine di evitare quanto accaduto nel 2014, con 5 casi acclarati di positività, tra squadra principale e Continental.
L'attacco dell'Uci, partito dal resoconto dell'Istituto superiore dello Sport di Losanna, trova quindi parziale attuazione, ma mancano prove concrete per intaccare in maniera netta la posizione del Team di Vinokourov. Nibali sorride e può quindi progettare una stagione giunta ora nella fase di decollo. Dopo le buone sensazioni ricavate dalla Freccia Vallone, domenica la Liegi. Anche per lui, un momento delicato, la conferma della licenza è il primo passo.
Era partita proprio da Nibali la controffensiva dell'Astana, attraverso una lettera inviata dal campione azzurro alla Commissione, in difesa del suo operato e di quello del Team.
Ora il lieto fine, senza dimenticare però la spada di Damocle che pende sulla corazzata kazaka. Un errore, un altro errore, può risultare fatale.