Alejandro Valverde conquista la Freccia Vallone n.79, al termine di una corsa incerta, tattica, estenuante, risolta ai 200 metri dal traguardo. L'aggiunta della Cote de Cherave, 2.9 km al 5%, con vetta a 5 km dal traguardo, cambia lo spartito delle precedenti edizioni. Sul Muro di Huy, il plotone si presenta con una cinquantina di unità, ma nessuno ha le gambe per fare selezione, Valverde si pone in testa sul tratto più duro, non va in progressione, semplicemente controlla e lancia lo sprint a pochi metri dal traguardo. La sparata del murciano è decisiva, Alaphilippe e Albasini conquistano i piazzamenti ai piedi del capitano della Movistar, mentre Joquim Rodriguez, sempre a ruota di Valverde, esce sconfitto, fuori dal podio col compagno Moreno. Settimo Henao, bene Scarponi e Nibali. 

La Freccia Vallone prende il via da Waremme per giungere sul Muro di Huy dopo 205,5 km. Tre passaggi sul terribile Muro, simbolo delle Ardenne, 11 le difficoltà di giornata, una, la Cote de 36 Tournants, prima dell'ingresso nel circuito, ad aprire la giornata. La Cote de Cherave è la novità decisa dagli organizzatori per animare la corsa prima del finale. La fuga di giornata si compone di sette unità: Feillu, Ratto, Honig, Teunissen, De Gendt, Baugnies e Vanspeybrouck. 

Ad intervallare con preoccupante continuità la corsa, diverse cadute. Finiscono a terra personaggi di spicco, da Daniel Martin a Froome, due volte, fino a Gilbert, costretto al ritiro dopo il contatto con l'asfalto e con un'automobile posta a bordostrada. Sono ben cinque le "interruzioni" che spezzano il gruppo, dal primo passaggio sul Muro di Huy al km 118 ai meno 12 quando in prossimità di una curva destra finiscono a terra tre atleti della IAM, Samuel Sanchez e Chris Froome, dolorante. 

A guidare il gruppo Movistar e Katusha, il vantaggio dei battistrada, vicino ai 6 minuti ai meno 70, cala quando la Etixx di Kwiatkowski si porta in testa al gruppo. Honig e Teunissen sono i primi ad essere riassorbiti, Visconti e Samuel Sanchez danno vita ad una bella azione sul secondo passaggio sul Muro di Huy, i 5 fuggitivi si sfilacciano, dietro Van Garderen, con Vervaeke, prova a ricucire, per comporre un quartetto di qualità verso le ultime asperità. La Cote d'Ereffe segna la fine dell'avventura di De Gendt, Baugnies e dei fuoriusciti della prima ora. 

Il tentativo di Van Garderen sfuma e Tony Martin si mette a fare la locomotiva, con a ruota il campione del mondo, Kwiatkowski. Si arriva alla Cote de Cherave, con compatto il gruppo. Nibali piazza la zampata, Kreuziger reagisce, ma l'affondo chiave è di Tim Wellens. Giampaolo Caruso scollina a pochi secondi dal belga, dietro i migliori perdono poco più di 10". In discesa, Visconti, ripreso poco prima, si mette al servizio di Valverde e riporta il capitano vicino all'imbocco del Muro di Huy. Scarponi resta nelle prime posizioni, Rui Costa scandisce il passo, Wellens crolla, il gruppo si allarga, perché l'andatura cala e nessuno azzarda il colpo. Valverde mette la ruota davanti, a sconsigliare ogni azzardo. Ai meno 200, la stoccata, decisa. Vince, facile, per la terza volta.