18,3 km, contro il tempo. 18,3 km per decidere un Giro dei Paesi Baschi incerto fino agli ultimi metri. Tom Dumoulin, Giant-Alpecin, conquista la tappa conclusiva con il tempo di 28'46", mentre Joachim Rodriguez, dopo i due successi di tappa, domina il duello finale con Sergio Henao e si mette al comando gella generale, aggiudicandosi la corsa spagnola.
Cronometro atipica quella di Aia, divisa in due parti, la prima, con terreno in pendenza favorevole, vicina alle caratteristiche degli specialisti. Lunghi rapporti, alta velocità. Gli ultimi 8 km di tenore diverso, due strappi, il secondo con punte del 12%, luogo di caccia per scalatori e ciclisti in grado di fare la differenza su colli di lunghezza limitata.
L'esplosività di Rodriguez, la tenacia di Henao, le difficoltà di Quintana. I tre volti più attesi raccontano l'ultima giornata in terra basca. Rodriguez rifila 13" a Henao, quanto basta. Al via, stesso crono per l'uomo della Katusha e per il capitano del Team Sky, all'arrivo, Purito secondo a 4" da Dumoulin, Henao quarto a 17". Passo indietro, verso il Tour, per Quintana. Nairo non decolla in salita - il percorso, con improvvise rampe, non favorisce uno scalatore puro come il colombiano - e paga una trentina di secondi da Dumoulin, salutando il podio. Sul terzo gradino, alle spalle di Rodriguez e Henao, sale Jon Izagirre, 9" davanti a Quintana.
In casa Italia, da segnalare il sesto posto assoluto di Michele Scarponi, giunto in Spagna con ottima gamba e tradito forse da qualche scelta tattica non azzeccatissima. A cronometro, il migliore è invece Fabio Felline, sesto a 23" da Dumoulin. Dopo la vittoria nella prova in linea, un'altra giornata da sottolineare.