La tappa regina del Giro di Catalogna non tradisce le attese. Tante salite, l'unica categoria Especial dell'intera corsa - l'Alt de la Creueta - l'arrivo in quota a La Molina, pendenze non proibitive ma importanti, dopo 183 km di scalate e ripide discese. L'imbocco dell'ultima difficoltà di giornata segna lo sparo che accende la corsa. Si spegne la fuga di Danielson e Zoidl, si infiamma la lotta tra i grandi. Kiryienka si trova un passo avanti, quasi senza volerlo. Daniel Martin e Tejay Van Garderen si lanciano all'inseguimento e l'azione giusta è dello statunitense. Salta l'irlandese della Cannondale-Garmin e raggiunge il bielorusso. Dietro tutto secondo copione, Contador parte forte, sui pedali, l'azione è continua, nessuno ha la forza di rispondere, Atapuma, con coraggio, si accoda, ma non c'è nulla da fare. Contador riprende Martin e Kiryienka, ma non Van Garderen, che nel frattempo, osservando il sopraggiungere dello spagnolo, aumenta. Porte, con intelligenza, attende, si accoda al compagno e aspetta. Contador, forse tradito dalla rabbia per il diverbio con Porte nella tappa di ieri, esagera e va fuorigiri, il duo Sky torna sotto, e in volata Porte stacca l'uomo di Pinto. Davanti festeggia Van Garderen, Porte giunge a 3", Contador a 8", con Martin e Kelderman. Settimo Pozzovivo, ottavo Valverde.
La tappa odierna segna il tracollo del leader, Pierre Rolland, ma anche di Froome e Aru. In classifica generale, regge il belga Bart De Clercq, in affanno, riesce a salvare la maglia per 21". Porte sale in seconda piazza, poi Pozzovivo, Martin e Contador, tutti racchiusi in 28". Thomas Danielson, grazie alla cavalcata odierna, conquista il simbolo del primato tra gli scalatori.
Tona - La Molina, 188,4 km, quattro Gpm, il primo, l'Alt de Bracons, 1° cat., 10.5 km al 4.9%, poi l'Alt de Coubet, 1° cat., 10 km, 5.5%, e la lunghissima ascesa verso l'Alt de la Creueta, oltre 20 km di salita, per chiudere con la scalata verso La Molina, a 1700 metri, 5.6 km, pendenze accessibili, 9% nel tratto più duro.
Ad animare la tappa una fuga a cinque, protagonisti Danielson, Coppel, Chetout, Herrada, Zoidl. Il vantaggio dei battistrada supera i 7 minuti, ma quando la tappa entra nel vivo e l'Astana si porta al comando, lungo le rampe dell'Alt de Coubet, il disavanzo crolla e tra i primi avviene una selezione naturale, come nel gruppo di chi insegue. Chetout è il primo a perdere contatto, poi tocca a Coppel, mentre il plotone avanza senza sosta, percorrendo ad alta velocità l'interminabile Alt de la Creueta. Froome e Rolland vanno in crisi, Paterski è alla deriva da tempo. Tinkoff e Sky prendono l'iniziativa, mentre Zoidl e Danielson, ormai soli, procedono con ritmo regolare.
Il gruppo si avvicina in discesa, ma sono i 6 km finali a fare la differenza. Il Team Sky si defila, nessuno può controllare la corsa, perché le unità di testa sono ormai risicate. Kiryienka, Martin, Van Garderen, Atapuma, scatti isolati, figure divise da una manciata di metri, fino all'assalto di Contador. Lì si accende realmente la corsa, ai meno tre. Van Garderen tiene, Porte rinviene, Contador perde di forza, questi i primi tre. Gli altri giungono sul traguardo, senza lanciare un messaggio, accettando la sconfitta. Tappa dura, aldilà dell'altimetria. De Clercq è ancora il primo della classe.