L'inossidabile sportiva biellese – 46 sono le vette da lei scalate tra ascensioni estive ed invernali – è stata chiamata dal presidente del club del polo di Roma, il dottor Cataldo D'Andria, a raccontare episodi ed aneddoti della montagna ad una platea estasiata di fronte alla magnificenza della natura in quota.
Roccia, neve, scalate e discese, rifugi, paure e incidenti: insomma una panoramica complessiva sul significato dell'essere alpinista. La location, situata nell'elegante quartiere Parioli, ha saputo accogliere alla perfezione la serata, condotta da un altro appassionato di montagna, il notaio Giuseppe Ramondelli, docente presso la scuola notarile Anselmo Anselmi di Roma, e assiduo frequentatore del biellese. A commentare i filmati, confezionati per l'occasione dalmedia partner Nicolò Caneparo, c'era anche il professor Pietro Migliaccio, presidente della Società Italiana Scienze dell'Alimentazione e noto volto televisivo, il quale ha dimostrato di conoscere molto bene le vette alpine, specialmente il suo amato Cervino, festeggiato nel 2015 per i 150 anni dalla sua prima conquista.
Tante ed interessanti le domande dal pubblico, che hanno permesso di approfondire alcune aspetti troppo spesso ignorati, come l'alimentazione, la preparazione certosina dello zaino, il calcolo dei tempi, il saper rinunciare. Una cena tipica piemontese, in onore dell'ospite, ha chiuso il meeting.