Peter Sagan si mette a ruota del treno della MTN-Qhubeka, sotto la pioggia battente, in un gruppo ridotto all'osso da ritmi elevati e corsa dura, battezza Ciolek come principale avversario, rivale unico per la volata. Non può perdere ancora, non può piazzarsi dopo il sacrificio dei compagni, straordinari. Schizza fuori ai 200 dal traguardo e si mette davanti, nessuno riesce ad avvicinarsi, Ciolek difende la seconda posizione, Debusschere, il vincitore di Cascina, terzo. I grandi nomi, da Cavendish a Modolo, fino a Farrar, giungono molto tempo dopo, Mezgec si ritira, il freddo costringe tanti ad alzare bandiera bianca. Quintana resta in azzurro, in attesa della cronometro.
La sesta tappa prende il via da Rieti per giungere, 210 km dopo, a Sant'Elpidio. La prima parte presenta un percorso nervoso, adatto a tentativi di fuga. L'unico Gpm intorno al km 130, Montelparo. Tre battistrada allungano al 21° chilometro, Vanotti, Arashiro e Devolder. La tappa esplode sulla salita di giornata, perché i gialli di Contador e Sagan alzano impetuosamente il ritmo per far fuori possibili avversari allo sprint. La tattica è perfetta, si forma un gruppetto, con Cavendish, che non riesce a reggere l'andatura dei primi. Il maltempo prosegue, dopo la neve di ieri, e per i corridori è una giornata di pioggia e temperature basse. Terminata la salita il disavando di Cavendish si dilata, Mezgec si ritira e Sagan "annusa" la tappa.
Dei tre davanti il primo a mollare è Devolder, Vanotti e Arashiro provano a continuare, ma il gruppo piomba su di loro, sotto l'impulso di un grande Basso. Alessandro Vanotti ha un ulteriore sussulto, non accetta la resa e riparte in solitaria. Al suo inseguimento si lancia Vuillermoz, si forma un duo che guadagna una trentina di secondi sul gruppo.
Ai meno 13, Alexis Vuillermoz attacca e da solo prova l'impresa. Resta a lungo davanti con una manciata di secondi, ma l'arrivo in testa al plotone della MTN-Qhubeka, pronta a lanciare Ciolek, sfruttando la carta Boasson Hagen, chiude il buco ai meno tre. Il finale è velocissimo, due curve e il tratto finale. Sagan, perso Bodnar, rimane solo e si accoda a Ciolek. Restano in pochi a giocarsi lo sprint, dietro alla sagoma di Ciolek, sbuca furioso Sagan, parte presto, ma non può perdere, lo deve a se stesso e ai compagni. Il finale è finalmente è dello slovacco.