Jens Debusschere, velocista della Lotto Soudal, conquista la prima tappa in linea della Tirreno-Adriatico. Un nome a sorpresa, una carta fuori dal mazzo, Debusschere è sprinter di livello, ma non parte di certo in prima fila in una corsa che conta tra gli altri Viviani, Cavendish, Sagan. Sul traguardo di Cascina va in scena però un finale atipico, perché la strada pianeggiante è resa impervia da rotonde e curve e gli ultimi 4 chilometri si confermano estremamente difficili. Nessun treno riesce a organizzarsi e la volata è quindi un uno contro uno, Debusschere è il più bravo, perché lancia lo sprint e tiene dietro Sagan, l'unico dei papabili vincitori della vigilia nelle prime posizioni. Lo slovacco non riesce ad uscire di ruota e deve accontentarsi dell'ennesimo piazzamento di questo inizio di stagione. Terzo è Sam Bennet, Porsev e Farrar completano i migliori cinque.
Una caduta cancella dalla bagarre finale Elia Viviani e Sacha Modolo. Le migliori carte azzurre finiscono a terra, con Viviani che termina la prova, pur in evidente difficoltà. Cavendish, toccato da Modolo, non è della partita. Poco prima, stessa sorte per Pelucchi. La caduta cancella il sogno del bis, dopo la vittoria della scorso anno. Senza Kittel, costretto a rinunciare alla corsa per un problema dell'ultima ora, il quadro è completo.
La tappa che prende il via da Camaiore misura 153 km. Le uniche asperità sono nella prima parte del tracciato, il gruppo scollina due volte sul Gpm di Pitorio, un semplice riscaldamento che non può condizionare la tappa. La fuga parte subito, protagonisti Castelblanco, Quintero, Keizer, Wyss, Zardini e Salerno. Il vantaggio raggiunge i sei minuti, ma il gruppo non lascia spazio alla fuga e le squadre dei velocisti si mettono subito a condurre le operazioni. Il plotone riduce il gap attorno al minuto e mezzo e tiene a distanza ravvicinata i battistrada.
A trenta chilometri dal traguardo, Zardini, il più attivo, non si da per vinto e si porta dietro Quintero e Salerno. Il sussulto si spegne ai meno 15, quando inizia la lotta per la volata. Tra cadute e contatti si giunge alllo sprint, confuso, veloce, senza fiato. La sparata di Debusschere è vincente.
Malori, stesso tempo di Sagan, conserva la maglia di leader. I primi cinque si trovano racchiusi in 2 secondi.