Andrea Guardini alza le braccia al cielo, una sorta di liberazione in un inizio di stagione contrassegnato da un cospicuo numero di piazzamenti, ma ancora avaro di vittorie. Il primo sigillo dell'azzurro sulle strade del Tour of Oman, nella tappa d'apertura dedicata ai velocisti. Uno sprint perfetto, in leggera ascesa, a regolare un parco avversari di lusso. Presenti infatti i maggiori protagonisti dello sprint, da Kristoff, il migliore in Qatar, a Sagan, fino a Demarè e Bouhanni. Guardini parte forte e tiene la testa, respingendo il belga Boonen e un altro italiano, Pelucchi. Nona piazza per Modolo, mentre il norvegese Kristoff deve accontentarsi della quarta posizione. 

Il Tour of Oman si conferma corsa in forte sviluppo e anche nel 2015 il campo partenti è di prestigio. Manca il vincitore degli ultimi due anni, Chris Froome, e l'attesa è tutta per Vincenzo Nibali, al primo esame vero con la montagna. Nella quarta tappa salita vera, territorio ideale per prendere in mano il Tour. Non mancano gli sfidanti, in primis gli spagnoli, Valverde e Rodriguez, occhio anche al duo Tinkoff, Majka - Kreuziger. La prima tappa, è come detto, per ruote veloci. Si parte da Bayt Al Naman Castle per giungere, 161 km dopo, a Al Wutayyah. Nella prima parte il percorso tende a salire, delicatamente, mentre gli ultimi 25 km, dopo un leggero strappo, lanciano verso il traguardo. 

La fuga prende corpo in avvio, con protagonisti Andreatta, Konrad, Van Meirhaeghe e Van Zyl. L'uomo di giornata è proprio il ciclista della MNT-Qhubeka, il sudafricano Johan Van Zyl, che abbandona la compagnia e prova la galoppata solitaria. Katusha e Tinkoff alzano l'andatura e ai meno trenta il gruppo è compatto, pronto ad organizzare la volata. Guardini ha finalmente in canna il colpo giusto, Boonen si arrende.