Marc Cavendish stacca la mano dal manubrio sul traguardo di Juana Koslay, quasi indicando la maglia bianca davanti. Il volto racconta un misto di rabbia e stupore. Il britannico, re dello sprint, è battuto, per la seconda volta. La tappa che porta da Concaran a Juana Koslay, lunga 176,3 km, con un percorso nervoso, ma privo di vere e proprie salite, riprende con esattezza il finale già ammirato nella prima uscita del Tour de San Luis. Fernando Gaviria, velocista colombiano, batte il secondo colpo in Argentina, confermandosi il numero uno in volata, almeno qui.
L'attacco sul rettilineo d'arrivo è ancora una volta anticipato. Gaviria sprigiona presto i cavalli sull'asfalto e Cavendish, come già nel primo duello, resta per un attimo incerto sul da farsi. La reazione non porta all'aggancio e davanti Gaviria alza il pungo al cielo, con Cav seduto e sconfitto. Terzo Modolo, secondo podio per lui.
A caratterizzare la tappa una fuga partita all'alba della terza fatica. Nel gruppetto in avanscoperta anche il giovane Berlato, in forza alla Nippo-Vini Fantini. Il vantaggio dei battistrada non raggiunge mai proporzioni importanti, e si crea una sorta di collante con il plotone, che si avvicina spesso, senza mai chiudere definitivamente il buco. I sei davanti vengono ripresi ai meno 20 e qui comincia a organizzarsi la guerra per la volata. Sbuca Gaviria e il mondo delle due ruote comincia a guardare con occhi diversi il colombiano.
Da segnalare nelle prime posizioni la presenza del campione del mondo Kwiatkowski e dell'azzurro Pozzato.
La quarta tappa, la più dura, chiama invece in scena gli uomini di classifica, con Quintana, al momento settimo, pronto a sferrare l'attacco a Daniel Diaz.