Il vero punto di non ritorno è probabilmente nella tappa domenicale, con l'arrivo su un'ascesa di categoria especial, come amano definire qua in Spagna le montagne più impegnative, ma già oggi la classifica generale potrà riportare interessanti scossoni. Dopo l'assolo di Navarro, giunto in solitaria sullo strappetto conclusivo verso Obregon - Parque de Cabarceno, la carovana parte da Santander per giungere 200,8 km dopo a La Camperona/Valle de Sabero. 

Come spesso accade in questa Vuelta l'inizio è tranquillo. Oltre 70 km in carrozza, senza asperità. Il primo ostacolo, al km 77, è la Collada de Hoz, seconda categoria, 7 km al 6,6 %. Un tratto di discesa porta poi a una interminabile scalata, oltre 20 km, verso Puerto de San Glorio. La pendenza media di questa seconda montagna si attesta al 5,8% (1° categoria).

Prima dell'ultima salita, la più impegnativa di giornata, un lungo tratto di leggera discesa, seguito da chilometri pianeggianti, poco affini a un attacco da lontano. I big si presenteranno con ogni probabilità insieme lungo i tornanti che portano al traguardo. La reale selezione avverrà nei tre chilometri finali, perché se è vero che la pendenza media degli ultimi 8 km è dell'7,5%, nel tratto  che porta allo striscione d'arrivo si arriva a toccare addirittura il 20%.

Ieri Froome e Rodriguez hanno acceso, senza convinzione, la miccia, oggi sarà altra storia. Contador punta ad allungare su rivali pericolosi, Aru cerca il secondo assolo, Valverde deve scrollarsi di dosso l'etichetta di corridore di rimessa. Parola alla strada.