Li ha battuti tutti. Davanti a Valverde, Contador, Purito, Froome e Uran, c'è proprio lui: Fabio Aru. Lo scalatore di Villa Cidro ha deciso di infiammare la Vuelta dopo il Giro, rendendo rovente la strada verso il Santuario de San Miguel de Aralar. Nella fertile Navarra, terra del campionissimo Miguel Indurain, si consacra una nuova stella. Lo abbiamo scoperto al Giro d'Italia, lo abbiamo coccolato in questi mesi e adesso Fabio ha gettato la maschera persino di fronte ai mostri sacri delle corse a tappe. Il corridore dell'Astana vince, anzi trionfa, nell'undicesima tappa della Vuelta Espana, e da oggi comincia per lui una nuova corsa, o meglio una nuova carriera agonistica.
La frazione odierna propone uno degli arrivi in salita più duri della Vuelta. Dieci chilometri di ascesa al 7,5 % di pendenza media. Ci sono, però, alcuni tratti che danno un po' di respiro, con altrettante pendenze severe negl ultimi tre chilometri: è proprio qui che s'infiamma la corsa. Tra gli uomini di classifica, Chris Froome sembra vivere una giornata storta. Non è la prima e probabilmente non sarà l'ultima di questa sua Vuelta Espana. Il corridore del Team Sky fa l'elastico nel gruppo di testa, ma con grande grinta e gestione delle proprie forze riesce sempre a rientrare. Addirittura a due chilometri dall'arrivo piazza una delle sue accelerate. Il ritmo imposto, però, non fa male a Contador. El Pistolero vuole dargli una prova di forza e gli scatta letteralmente in faccia. Con lui rimangono solo Valverde, Rodriguez e ancora lui, Fabio Aru. Il sardo dell'Astana aspetta sornione. Controlla la corsa, lascia sfogare gli spagnoli e poi come una saetta parte ad un chilometro dall'arrivo. Avevamo quasi dimenticato il motore di questo ragazzo: quando rilancia l'andatura sui pedali ci ritornano alla mente e al cuore le azioni e le emozioni del Giro d'Italia. E oggi non è da meno, anzi le sensazioni sono ancora più belle. Gli altri non riescono ad stargli dietro, ci provano i Katusha, ma il ragazzino va troppo forte. Aru trova forza nel percepire la fatica altrui e allora riparte con quel rapportone ormai desueto. Un'azione così vecchia, ma mai come oggi tanto nuova. E allora neppure lo scatto di Contador negli ultimi duecento metri può togliergli la gioia della vittoria e la consapevolezza di potersi sedere al tavolo dei più forti.
Il vantaggio sui suoi rivali è di sei secondi. Alle sue spalle si piazzano Valverde, Rodriguez e Contador. Un secondo più indietro Froome, a 13" Uran. In classifica generale Aru adesso è settimo a 2'13" da Contador. Valverde, invece, recupera qualche secondo in virtù degli abbuoni e dista solo 20" dal leader. La sensazione, però, è che da oggi inizi una nuova Vuelta. Quasi impossibile pensare ad un Aru vincitore, difficilissimo immaginarlo sul podio, molto più facile, invece, prevedere altri spettacoli e godurie di questo tipo.