Si riparte con il responso della nona tappa. L'attacco di Contador, il mulinare affannoso di Froome, la corsa al risparmio di Quintana, le fatiche di Valverde. La roja, al via, è sulle spalle di Nairo, ma il compito per uno scalatore come il colombiano si presenta improbo. La strada propone una corsa contro il tempo, dopo il giorno di riposo utile a ricaricare batterie fisiche e mentali.
Davanti la lotta tra giganti, Cancellara e Martin su tutti, dietro quello d'alta classifica. Il terreno è costruito ad arte per Chris Froome, unico dei favoriti alla vittoria finale in grado di sviluppare alta velocità nelle prove a cronometro. Si parte dal Real Monasterio de Santa Maria de Veruela per giungere a Borja,36,7 chilometri dopo.
Corsa che si può spezzare in due tronconi. Prima parte complessa, con la strada perennemente rivolta verso l'alto, fino al Gpm dell'Alto del Moncayo, salita di terza categoria lunga poco più di 2 km con pendenza media del 5,5%. In questi 11 chilometri porveranno a difendersi Valverde, Contador, Aru, Quintana appunto.
Dallo scollinamento fino al traguardo è invece sempre in leggera discesa il tracciato, adatto quindi a rapportoni e ritmo folle. Sarà in questi 25 km che si vedranno i maggiori distacchi.