Il ciclismo è lo sport dell'emozione, dello spettacolo. Nulla regala maggiori brividi di una scalata verso la gloria, tra due ali di folla che, incuranti di una pioggia incessante, accompagnano in un clima di festa gli angeli delle due ruote. La Vuelta sceglie uno scenario apocalittico per raccontare le prime tremende verità. Nairo Quintana è il vero leader in casa Movistar, lo dimostra lo scatto secco con cui pianta Valverde, califfo col simbolo del primato, per rintuzzare l'attacco di Alberto Contador. Davanti Winner Anacona, in una lotta solitaria, dopo aver lasciato la compagnia dei 30 avventurieri di giornata. Chilometri e chilometri di fuga, verso la roja. Sullo sfondo una maglia che per alcuni può valere una carriera. Una lotta, eterna, sul filo dei secondi. 9 secondi, crudeli. Questo quanto separa il corridore della Lampre da Nairo Quintana, nuovo leader della generale.
Il vincitore di giornata è però un altro. Non Quintana che sveste il compagno Valverde e si prende i gradi di favorito, non Anacona che completa una straordinaria impresa. Il vincitore porta la casacca della Tinkoff-Saxo e si chiama Alberto Contador, uno che qui, forse, non avrebbe nemmeno dovuto esserci. Attacca lui, quando mancano meno di due chilometri, dopo aver guardato dritto negli occhi Chris Froome. La sfida, non vista al Tour, si rinnova lungo le rampe verso Aramon Valdelinares. La pioggia sugli occhialini, l'improvviso rovescio a intervallare il caldo opprimente dei giorni precedenti, il ritmo forsennato del team Sky. A un tratto il vuoto. L'ondata nera si dirada, Froome non si sente Froome. Contador annusa l'aria e danza, regale, sui pedali. Non risponde nessuno.
Froome, Aru, Valverde, cadono in tre. Al traguardo una ventina di secondi dopo Contador. Nulla forse, per il cronometro. Molto, per stima e morale. Con Alberto un coraggioso Purito Rodriguez e un coperto Quintana. 6 km di salita, poco più. Le tappe vere sono più in là, ma la Vuelta non consente di nascondersi a lungo. Non doveva esserci Contador, mai e poi mai per la generale. C'è, eccome. I grandi non amano partecipare, corrono per vincere.
Ordine d'arrivo:
1) Anacona
2) Lutsenko
3) Cunego
Classifica generale:
1) Quintana
2) Contador + 3"
3) Valverde + 8"