In un innocuo arrivo, con moderate pendenze, è racchiuso il sacro fuoco della Vuelta. La gioia di De Marchi, che segna il petto e sottolinea la scritta Cannondale, squadra che oggi esulta, ma da domani sarà fusa con la ricca Garmin, la rabbia di Chris Froome, che rischia per una caduta, ma poi straccia l'asfalto in una volata prepotente che consente al britannico di strappare 3" a Contador e Quintana, infine proprio Alberto Contador, che sarà anche qui per parziali successi, ma è sempre davanti nei momenti caldi, col suo incedere danzante.
L'ottava tappa regala un momento di relativa tranquillità agli uomini di classifica, un'insperata oasi nell'inferno della Vuelta. Nervosa nei primi chilometri, si adagia poi nel tratto finale, cullando fin sul traguardo la carovana. Si parte da Baeza per giungere, 207 chilometri dopo, ad Albacete. Non è previsto nessun Gran Premio della Montagna. Dopo la fuga vincente di ieri, con quattro alfieri al via dal mattino e la tardiva reazione di Trek e Lampre, difficile che oggi il gruppo lasci via libera ad attaccanti di giornata.
Atteso l'ennesimo duello tra il francese Bouhanni e il tedesco Degenkolb. A mettere ulteriore peperoncino sulla sfida le polemiche dell'ultima volata, con Bouhanni alla corda e incapace di sfruttare il giusto spiraglio. L'ex maglia rossa Matthews punta al colpaccio, ma su un traguardo per sprinter puri parte in seconda fila, come gli azzurri Guardini e Ferrari.