Una fuga solitaria, un'esibizione di potenza per staccare di ruota i compagni di fuga verso Mulhouse. Una cronometro corsa da padrone, dal primo all'ultimo metro. Nel mezzo il lavoro da gregario, agli ordini dell'astro nascente Kwiatkowski. Due successi e una sensazione di onnipotenza quando la strada porta con sè pianura o scalate di pendenza abbordabile. Tony Martin è uomo copertina del Tour de France 2014, insieme al vincitore, Vincenzo Nibali. Il tedesco dell'Omega Pharma domina la corsa contro il tempo da Bergerac a Perigueux. 54 km con un proiettile irrangiungibile per tutti. Oltre un minuto e mezzo di margine, al traguardo, su Tom Dumoulin. Terzo Jan Barta.
Il podio si completa, prima della passerella verso i Campi Elisi, con il trentasettenne Peraud, settimo assoluto, che respinge l'attacco di Pinot e Valverde, griffando una seconda posizione di assoluto rilievo. Il battuto è proprio Alejandro, uno dei favoriti al via della corsa in giallo, fuori dai grandi, pur in assenza di Contador e Froome. Un abisso tra lui e Martin, 4'28". Sul gradino più basso sale il transalpino Thibaut Pinot, ventiquatrenne di Mélisey.
Rimpianti per Van Garderen, ottimo quest'oggi, ma lontano dopo le fatiche pirenaiche. Sesto il talentino francese Bardet. Anche lui ha sofferto la terza settimana, la più dura in una corsa a tappe, soprattutto quando si è giovani e non abituati a simili prove.
Ordine d'arrivo:
1) Martin
2) Dumoulin
3) Barta
Classifica generale:
1) Nibali
2) Peraud
3) Pinot