54 km contro il tempo, da Bergerac a Périgueux. Si decide qui il podio del Tour de France 2014. Vincenzo Nibali cerca i vassalli da porre ai suoi lati sul podio di Parigi. Ambiscono in tre ai due posti liberi accanto al trono. Alejandro Valverde ha 2 secondi da recuperare al vecchio Peraud e 15 a Thibeau Pinot. Il percorso è nervoso, non per specialisti. Non sono previsti Gpm, ma la strada è un continuoso, vorticoso, alternarsi di tratti in salita seguiti da picchiate improvvise. Proprio ieri, in una tappa all'apparenza innocua, un ruolo decisivo ha giocato la discesa, terreno di lancio per Ramunas Navardauskas. Il Tour per molti poteva finire in quella caduta di gruppo ai meno 3. Non a caso si dice che vincere il Tour sia un complesso incastro di tasselli in cui la fortuna gioca un ruolo dominante.

Il maltempo, di nuovo protagonista dopo il caldo pirenaico, è atteso a giocare un ruolo fondamentale anche nella cronometro in programma oggi. Il coraggio, su strade umide, infide, può segnare la differenza fra un piazzamento e un successo. Il favorito di giornata è il colosso tedesco Tony Martin. Lui è chiaramente uomo copertina della Grand Boucle, gregario fidato del giovane Kwiatkowski, novello gigante in grado di risollevare le sorti dell'Omega Pharma dopo il forfait di Cavendish.

Due i rilevamenti cronometrici posti lungo il tracciato. Il primo al km 19, a Beleymas, il secondo al km 39, a Font-de-Meaux.