Non ce n'è per nessuno. Elegante e vincente. Il quarto successo di Nibali a questo Tour de France è essenzialmente questo. Eleganza ed efficacia allo stesso tempo, che non lasciano scampo agli altri avversari. Un eleganza mista però a una condizione fisica straordinaria. Lo Squalo di Messina pone così il sigillo su questo Tour de France. Mancano tre tappe, fra cui lo cronometro di sabato e la passerella di Parigi di domenica. Ma ormai per il messinese è fatta. E' a un passo da riscrivere la storia, e la mente non può che andare al 1998, quando a trionfare sui Campi Elisi era Marco Pantani. Leggenda pura.
Ma torniamo alla fantastica giornata di oggi, da Pau a Hautacam, lunga 145,5 chilometri. E il Tourmalet. La salita simbolo della grande Bouclè. Nibali ha staccato tutti a otto chilometri dall'arrivo di Hautacam, creando un vero e proprio vuoto alle proprie spalle. L'ultimo arrivo in salita ha visto, dopo l'arrivo di Nibali, il francese Pinot, a 1'15''; terzo posto per Majka e quarto l'altro transalpino, Peraud. Quinto posto per Van Garderen. 1'52'' il ritardo di Bardet, mentre a quasi due minuti Valverde, che perde al momento il podio, scalzato dai francesi Pinot e Peraud.
Oltre sette i minuti di vantaggio che ora lo Squalo di Messina ha in classifica generale nei confronti degli avversari. La classifica generale parla proprio chiaro. Là davanti c'è solo lui, come poi oggi, come praticamente durante tutto questo Tour. Vincenzo Nibali.