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Tour de France: ancora Pirenei, si arriva a Saint-Lary Pla d'Adet

Diciassettesima tappa della corsa in giallo. Secondo sfida pirenaica per il gruppo, che trova ben tre colli di prima categoria, prima dell'ultima ascesa Hors Category. La chicca del Peyresourde nella seconda parte e in generale una tappa breve, ma senza respiro.

Tour de France: ancora Pirenei, si arriva a Saint-Lary Pla d'Adet
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Di Johnathan Scaffardi

Una tappa breve, eppur temuta. 124,5 km, da Saint-Gaudens a Saint Lary Pla d'Adet, il secondo tappone pirenaico, ben più impegnativo del primo, solcato ieri, non senza patemi, da un plotone stanco. Il Port de Balès, affrontato a grande velocità, ha ridotto il gruppo a pochissime unità, scoprendo le debolezze di molti e le certezze di pochi. Nibali ha controllato, Pinot entusiasmato. Bardet si è scoperto acerbo per una corsa come il Tour, Valverde inadatto al ruolo di campione.

Le fatiche del giorno precedente potrebbero giocare un ruolo significativo lungo i tre colli di prima categoria che il percorso pone al cospetto della carovana in giallo. Dopo il traguardo volante a Saint-Bèat, la prima scalata, il Col du Portillon. Al km 82 il Tour torna a rendere omaggio a un luogo mitico. Si risale il Col du Peyresourde, 13,2 km al 7% di pendenza media. Venti chilometri più in là la vetta del Col de Val Louron-Azet.

La chiusura, a differenza del primo approccio qui sui Pirenei, è in quota. Montée de Saint-Lary Pla d'Adet, 10,2 km all'8,2%, Gpm classificato Hors Category. La stagione fin qui ha dimostrato che sono proprio le tappe meno lunghe per chilometraggio a poter creare i maggiori distacchi. Prova ne è il Delfinato, vinto da Talansky e acceso da Contador. La variabile è il coraggio. Chi oggi ha la classe o forse la pazzia per far saltare il Tour? La sensazione è che in molti pensino ormai alla lotta per il podio, accettanto la superiorità di Vincenzo Nibali. Pinot ieri ha scovato le lacune dei suoi "nemici". Possibile un accordo tra i due AG2R per una pronta vendetta.

  

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo