Nel giorno del Centenario di Gino Bartali non poteva non lasciare un segno. Si pensava dovesse correre sulla difensiva, attento agli attacchi dei rivali di classifica, da Valverde, Pinot, Porte. E invece no. Ha attaccato lui, ha dominato lui, ha vinto lui. Per la terza volta in questo Tour de France. Vincenzo Nibali in solitudine sul traguardo di Chamrousse, mettendo già una mezza ipoteca sulla vittoria a Parigi, anche se alla conclusione del Tour manca ancora un'eternità, otto tappe con tanta montagna e insidie.
Passando alla cronaca, è l'ultima salita nella quale si decide la tappa. 18 km al 7,3% di pendenza media, per arrivare al traguardo in quota. A meno 14 km dall'arrivo termina la fuga del generoso Alessandro De Marchi, da solo per oltre 40 km. A staccarsi per primo è Richie Porte, mentre ai 10 dall'arrivo ci prova Valverde. Nibali controlla da dietro ai 6,6 dal traguardo piazza la zampata vincente. Un attacco secco, con i quali raggiunge la coppia di testa Majka e Konig. Li lascia sul posto e va a vincere in solitaria, staccandoli rispettivamente di 10'' e 11'', con Valverde a 50'' e Richie Porte a quasi nove minuti.
Un crollo definitivo per l'australiano che dice addio a qualsiasi speranza. Mentre Nibali è ancora là davanti, saldamente in testa, con una condizione fisica straripante, e un'altra tappa alpina di domani che lo aspetta.
ARRIVO — 1. Vincenzo Nibali (Astana), 197,5 km in 5h12’29”; 2. Majka (Pol) a 10”; 3. Koenig (Cec) a 11”; 4. Valverde (Spa) a 50”; 5. Pinto (Fra) a 53”;
classifica — 1. Vincenzo Nibali (Astana); 2. Valverde (Spa) a 3’37”; 3. Bardet (Fra) a 4’24”; 4. Pinot (Fra) a 4’40”; 5. Van Garderen (Usa) a 5’19”;