Scosso dal pavè, con Nibali saldamente in giallo, il Tour approda a Tomblaine per il primo assaggio di vera montagna. Da oggi a lunedì tre tappe destinate a sconvolgere la classifica generale. Si arriva in quota e le prime asperità, soprattutto in una corsa così difficile, possono già segnare un solco importante. Nelle gambe la fatica di una settimana corsa come sempre tra insidie, cadute, pericoli, attacchi. Sfiancante il Tour, indecifrabile.
Senza Froome, l'unica carta pronta a uscire dal mazzo è quella di Alberto Contador. Privo del fido Hernandez, costretto al ritiro, lo spagnolo prepara l'agguato. Ha testato i rivali sulle poche ascese finora affrontate e il ritardo accumulato ad Arenberg impone movimenti anticipati. Un possibile alleato potrebbe essere il connazionale Valverde, chiamato a un segnale dopo un inizio anonimo.
La prima tappa del trittico, da Tomblaine a Gérardmer, delle tre, è forse la meno complessa. Mossa nella parte iniziale, presenta le vere difficoltà nell'ultimo tratto. Due Gpm di seconda categoria, il Col de la Croix des Moinats e il Col de Grosse Pierre, anticipano il muro finale, 1,8 km a oltre il 10%.