Una volata lungo le transenne di Jan Bakelants e un brivido per Chris Froome. Sono le due istantanee della sesta tappa del Giro del Delfinato, antipasto della due giorni di montagna chiamata a dirimere la controversia tra la maglia gialla e Alberto Contador, con Nibali e Kelderman possibili sorprese. Per il terzo giorno consecutivo si concretizza la fuga di giornata. Dei sedici in fuga solo due giungono a giocarsi la vittoria. Da una parte il forte belga dell'Omega Pharma, dall'altra l'olandese dell'Astana Lieuwe Westra. L'intelligenza di Bakelants, più forte allo sprint, ha la meglio. All'uscita dall'ultima curva, si getta nel varco lasciato da Westra e passa a pochi metri dal traguardo.
Terza piazza per Stybar, bravo a regolare un gruppetto di attaccanti giunti a 24 secondi dai due di testa.
178,5 km, da Grenoble a Poisy, tranquilli nella prima parte, movimentati nel finale. Due colli di quarta categoria, la Cote de Marcellaz-Albanais e la Cote de Ronzy, prima di uno strappo al 15% a 2 chilometri dall'arrivo. Un brivido nel tratto conclusivo per la maglia gialla. Froome cade malamente lungo una strada stretta e insidiosa. Riporta diverse escoriazioni, ma, dopo aver cambiato la bicicletta, prontamente riparte. Il plotone attende il rientro del leader e anche lungo l'ultimo arrampicata nulla si muove. Prevale la cavalleria, dopo l'imprevisto.
Il gruppetto dei fuggitivi si sfalda ai meno 21. Ligthart, olandese della Lotto Belisol, accelera e porta con sé Westra e poco dopo Bakelants. Dietro non si organizza un concorde inseguimento e i tre se ne vanno aumentando via via il gap. Sul colle de Ronzy l'elevata andatura di Bakelants e Westra stronca Ligthart, il più pericoloso in caso di arrivo a ranghi ridotti. La volata premia Bakelants per la rabbia di Westra, che furioso batte il pugno sul manubrio.
I grandi arrivano qualche minuto dopo, con relativa calma. La quiete prima della tempesta.