Cinque anni dopo Jurij Trofimov ritrova il successo, in solitaria, sul traguardo di Gap. La quarta tappa del Giro del Delfinato vede concretizzarsi la fuga di giornata, con l'assolo del corridore in forza alla Katusha, bravo a staccare i compagni di fuga lungo l'ascesa del Col de Manse, asperità posta poco lontano dal traguardo. 9,6 chilometri al 5,2% di pendenza media, con vetta situata ai meno 12, prima della picchiata sull'arrivo.
Un percorso che ricalca quello già visto al Tour del 2011, con trionfo in quell'occasione di Thor Hushovd. Il Col de Manse è l'unica vera difficoltà di una tappa altrimenti poco impegnativa, condita da una salitella di quarta categoria, la Cote de Rosans, e poco altro. Il gruppo non si danna l'anima per inseguire gli attaccanti, lontani in classifica, e le squadre dei velocisti, visto il finale nervoso, lasciano fare.
I fuggitivi si giocano tutto nei chilometri conclusivi. Ai 18 dallo striscione parte Trofimov. Provano a rispondere Larsson e Lightart, ma vale solo per seconda e terza piazza. Il miglior azzurro è Caruso, ottavo.
Scaramucce nel gruppo, con un plotoncino di contrattaccanti che guadagna qualcosa, spinto da Hesjedal e Van Garderen, tagliando il traguardo a 1'31" dal vincitore. Froome e Contador, con Nibali, a 2'10".