Sulla Cima Grappa, teatro della splendida cronoscalata di oggi, Nairo Quintana vince e ipoteca la vittoria del Giro d'Italia, a meno di clamorosi cedimenti sullo Zoncolan di domani, ma l'Italia può e deve gioire perchè abbiamo scoperto un campione. Lo avevamo già conosciuto qualche giorno fa a Montecampione, oggi ne abbiamo avuto un ampio conferma. Se Vincenzo Nibali è il presente, Fabio Aru è certamente la promessa per il futuro del ciclismo italiano nelle grandi corse a tappe. Il 24enne sardo ha sbalordito tutti, grazie a una prova superlativa, tagliando il traguardo in 1h05'54'', secondo tempo a 17'' di ritardo da Quintana, che anche oggi ha dimostrato di essere il più forte in salita.
Giungere secondo in una cronoscalata così dura a tre giorni dalla fine del Giro significa aver dentro una forza, resistenza e tenacia degna dei grandi campioni. Il giovane dell'Astana si è lasciato dietro Rigoberto Uran, guadagnando su di lui 1'10'', e Pierre Rolland a 1'40'', scalzandolo al terzo posto. Un podio per Fabio Aru sarebbe veramente il coronamento di un Giro d'Italia perfetto. Buone le prestazioni di Domenico Pozzovivo e Franco Pellizzotti, quinto e sesto in cronoscalata, mentre al settimo posto si è piazzato il polacco Rafal Majka, scavalcato dallo stesso Pozzovivo in classifica generale.
Domani c'è lo Zoncolan, considerata la salita più dura d'Europa. Quintana potrebbe chiudere in bellezza per poi arrivare in passerella a Trieste, mentre se le forze non dovessero mancare, la tappa di domani potrebbe essere una buona occasione per Aru per scalzare Rigoberto Uran al secondo posto. Più staccati invece, in classifica generale, Rolland, Pozzovivo e Majka, per poter insidiare il podio. Sarà la vetta dello Zoncolan a decretare il podio finale di Trieste. Comunque vada, per l'Italia è nata una stella, Fabio Aru.