La Vuelta presenta il conto. Nel giorno meno atteso. L'ultima ascesa pirenaica ha il volto stremato di Vincenzo Nibali. Lo squalo scopre la fatica di una stagione lunga, di una corsa infinita. Il trittico che si chiude a Aramòn Formigal, al termine di una scalata lunga, ma pedalabile, rilancia le ambizioni dei rivali dell'azzurro, che scoprono crepe in un muro all'apparenza invalicabile. Trionfa Barguil, talento in vetrina. Giovane adulto, capace di sciogliere al traguardo le speranze di rilancio del colombiano Uran. Vince, per la seconda volta qui in terra iberica, al fotofinish. Dietro vola Purito, si riscatta Alejandro e trema Vincenzo. Perde poco, 20”, qualcosa in più. Ma le sensazioni contano. Horner anche oggi era lì davanti sui pedali. Il riposo arriva nel momento più opportuno. Si ricaricano le batterie, la Vuelta riparte, più aperta che mai.

 

Alto de Foradada, Puerto de Cotefablo, infine Aramòn Formigal. Questo il succulento piatto odierno per gambe già stroncate dalla fatica di due giorni terribili. Torna a splendere il sole sulla Spagna delle due ruote. Tre Gpm, con pendenze appetibili, ma una media oraria da brividi, a rendere complicata anche la più “rilassante” delle giornate d'altura. La fuga del giorno contiene nomi di rilievo, altisonanti. Da Szmyd, pronto a fungere da trampolino per l'eventuale attacco di Valverde, a Uran, uomo Sky, in cerca di riscatto. Lui e Henao, colombiani in cerca di rivincite, capitani di un Team ricco e deludente, dopo il dominio nella bella Parigi. Sugli undici battistrada rientrano in tanti, soprattutto Barguil, il bretone dell'Argos Shimano, splendido trionfatore a Castelldefels. É lui a far saltare il banco.

 

Dopo il lungo falsopiano, che porta all'ultima asperità di giornata, parte. Senza paura affronta da solo gli ultimi 8 km. Si sgretola il gruppetto dei battistrada. Dietro l'Astana si defila e controlla. L'Euskaltel conduce il plotone, ma non recupera. Le lievi pendenze impediscono attacchi sfrontati. Si arriva così alla resa dei conti. Gli ultimi 3 km, più ripidi, mettono alla frusta le residue energie. Valverde accenna l'allungo, Rodriguez scatta e non si volta più. Arranca Nibali, ripreso da tanti. Si aggrappa, con una smorfia, al suo carattere guerriero. Horner rosicchia più di 20”, ancor di più Purito e Alejandro. La roja resta sulle spalle dell'azzurro, ma la Vuelta è infida, piena di insidie. Purtroppo più del previsto. Davanti di mezza ruota splende il sorriso di Warren ragazzo baciato dalla classe. Aspetta l'esperto Uran e lo batte, come il più consumato dei professori.  

 

ORDINE D'ARRIVO:

1) Barguil

2) Uran +0"

3) Huzarski +3"

4) Nerz +8"

5) Herrada +20"

 

CLASSIFICA GENERALE:

1) Nibali

2) Horner +28"

3) Valverde +1'14"

4) Rodriguez +2'29"

5) Pozzovivo 3'38"