Aliene, mostruose, illegali. Qualsiasi aggettivo rischia di andare stretto alle ragazze del fioretto azzurro, che rendono ogni assalto una dimostrazione di impressionante superiorità. Un qualcosa che raramente si è visto sulle pedane di scherma: Arianna il carro armato, Elisa la grazia e la classe prestate alle pedana, Carolina debuttante di extra lusso, che si prende un oro da protagonista. E poi lei, la grande Valentina Vezzali, che regala un oro anche al piccolo Andrea, anche se questa volta non da protagonista. Una sorta di capitano non giocatore, che si è goduta dalla panchina le prodezze delle sue compagne e che ha dato comunque il suo contributo alla causa nell'assalto iniziale contro le Brasiliane: la medaglia d'oro personale numero 20 fra Olimpiadi e Mondiali, superato Mangiarotti, è quindi più che meritata. Questo è anche la centesima medaglia d'oro mondiale per l’Italia, centrata proprio nell'edizione del centenario della Federazione Internazionale. Argento per la Francia, centrifugata in finale per 45-18, bronzo per la Russia che regola la Corea Del Sud nella finalina. 
Peccato invece per i ragazzi della sciabola, che sono usciti ai quarti di finale contro la Bielorussia e hanno concluso al sesto posto.

Imbarazzantie superiorità- Quattro ragazze, quattro modi di interpretare la scherma, con il comune denominatore di una tremenda efficacia. Tre assalti che si sono trasformati in altrettante lezioni di scherma, che a tuirno le quattro hanno impartito alle loro allieve, che una dopo l'altra han fatto ben magra figura. "Volevamo fare bene e siamo salite in pedana fin da subito concentrate" ha detto a fine gara Elisa Di Francisca. E così è stato. Queste quattro insieme sono un mix micidiale per qualsiasi avversario: poco può il piccolo Brasile (45-12), meno di nulla la Cina (45-19), zero la Francia, con le transalpine uscite suonate da un match senza storia. Un argento che è l'oro degli umani, conquistato soffrendo contro il Messico e poi avendo ragione delle ragazze di Cerioni in semifinale. Ma Cocò Maitrejean e socie contro le azzurre si sono sciolte come neve al sole: Astrid Guyart è stata sostituita dopo due assalti per manifesta inferiorità e per preservarla da un'ulteriore figuraccia dopo aver rimediato un parziale di 1-10 contro Di Francisca (0-5) ed Errigo (1-5). Non molto meglio va alla giovane Blaze che subentra all'esperta compagna ma si prende un netto 5-1 da una Carolina Erba in versione super, strafelice per un oro mondiale giunto alla sua prima esperienza e vissuto da protagonista, né tantomeno all’altra veterana Maitrejean, anche lei debitamente bastonata dalle nostre. Ysaora Thibus si toglie perlomeno lo sfizio di regolare 7-5 la campionessa olimpica, è indubbiamente lei la migliore delle transalpine (oggi in calze rosse al posto delle classiche bianche e con la bandierina dipinta sul volto) e un prospetto su cui investire per un movimento, quello francese, che appare in grave crisi di ricambio generazionale. 
Problema che invece non sembra colpire l'Italia, che ha inserito Carolina Erba in una squadra già rodata e la bustocca si è saputa adattare benissimo, diventando in breve tempo un punto fermo della squadra. Una squadra che è un vero e proprio monumento dello sport italiano e che continuerà ad esserlo perlomeno per altri anni: perchè dietro alle mostruose titolarissime, stanno scalpitando nuove promesse della pedana, da Alice Volpi a Camilla Mancini, senza dimenticare Benedetta Durando che, seppur non più giovanissima, ha dato un gran contributo alla causa azzurra nel corso della stagione. 

Sciabolatori sesti - C'era grande attesa anche per gli sciabolatori, ma i ragazzi non sono andati oltre al sesto posto. Fatale per loro l'incrocio con la Bielorussia di Buykevich, che vince 45-43. Ottimo Aldo Montano, protagonista anche di un bel gesto di sportività, di fatto accusando un cartellino giallo dopo che l'arbitro aveva dato idea di recedere dal gesto di estrarre il cartellino: "Dammelo, che me lo merito" ha detto il campione livornese, che poco prima era stato protagonista di un gesto di stizza dopo che l'arbitro aveva stoppato l'assalto con Aldo in attacco. Poco brillante purtroppo la prova di Diego Occhiuzzi, mentre è stato tenuto in panchina il giovane Berrè. Forse avrebbe potuto fare meglio di Diego - giunto esausto al termine di una stagione straordinaria - forse no, ma "il gioco dei  se e dei ma" lascia sempre il tempo che trova. Negli assalti per i piazzamenti, l'Italia dapprima batte 45-41 l'Ungheria prima di cedere 45-40 alla Germania e terminare al sesto posto. La gara è stata vinta dalla Russia che ha battuto la Romania per 45-37. La scuola della sciabola est europea allunga quindi la sua ombra sul mondo: i russi, allenati da quel mago di Christian Bauer hanno fatto piazza pulita con il titolo individuale di Reshetnikov condito dall'argento di Kovalev e da questa grande prova corale; i rumeni hanno invece eliminato in un assalto all'ultima stoccata i padroni di casa, traditi sul più bello proprio da Aron Szilagy. e poi ci sono i bielorussi, capaci di eliminare l'Italia prima di venir beffati anche loro all'ultima stoccata da Badea e soci e di crollare nella finale per il terzo posto al cospetto della Corea di Gu 
Domani ancora prove a squadre, toccherà alla spada, sia al maschile che al femminile.