E' amaro il gusto della giornata della spada in salsa azzurra, nel giorno in cui festeggia la piccola Estonia. Oro per Nikolaj Novisolav, al secondo alloro iridato dopo quello di Parigi 2010 Vero, gli azzurri non partivano con i galloni dei faovirti nell'arma più affascinante e imprevedibile dell'intero panorama schermistico mondiale, ma una medaglia era comunque più che alla portata. Ci è andata vicinissima mamma Mara Navarria, che si ferma a un passo dal podio scontrandosi con lo scoglio Sivkova, Anna la russa (e la rossa) con la passione per l'italia. Finisce 15-12, con una rimonta nel finale vanificata dal gruzzoletto di stoccate che la numero 5 al mondo si era procurata nel corso dell'intero assalto e che l'hanno messa al riparo dal ritorno della friulana. Rossella si è fermata agli ottavi di finale, dopo essere incappata nella giornata di grazia della estone Biljejeva, poi campionessa del mondo, che si toglie lo sfizio di impallinare all'ultima stoccata la numero uno al mondo, Ana Branza e andarsi a prendere un oro storico. Fra gli uomini, sugli scudi Enrico Garozzo, fermatosi agli ottavi al cospetto di Novosjolov. Peccato per Paolo Pizzo e Matteo Tagliariol, usciti rispettivamente al primo e al secondo turno.

Super mamma - Mara Navarria è di certo la nota più lieta della giornata al femminile. Aggressiva e reattiva in pedana, sempre sul pezzo, come se in mezzo non ci fosse stata la nascita del piccolo Samuele. La medaglia sarebbe stata il corollario perfetto della favola di Mamma Mara, ma una prestazione di questo tipo non può che lasciare soddisfatti. La medaglia prende la direzione della Russia, e rimane a sole tre stoccate. Brava anche Rossella Fiamingo, capace di uscire da una ssalto ocmplicato come quello contro la Choi al primo turno, laddove terminava il cammino di Francesca Quondamcarlo e Bianca Del Carretto. La vicecampionessa europea ha ceduto alla rumena Pop per 15-13, mentre Bianca ha perso incredibilmente epr 15-14 un assalto che pareva già nelle sue mani: avanti 14-12 a pochi secondi dalla fine, la ligure ha subito la rimonta della cinese Sun Wang che l'ha prima costretta al pareggio per poi beffarla al minuto supplementare. Davvero non ci voleva questa eliminazione precoce per Bianca Del Carretto. Rimangono in gara solo Rossella Fiamingo e Mara Navarria: va meglio la mamma friulana, che avanza fino ai quarti con vittorie davvero convincenti, concendendo al massimo 7 stoccate alle avversarie di turno. E così si sono inchinate a Mara dapprima la Fautsch, poi la cinese Xu e quindi la Estone Kuusk. Ma non la Sivkova, che nella semifinale ha poi fatto fuori la tedesca Heidemann, reduce dal rendez-vous con la coreana Shin A Lam. Ogni oncontro fra le due riporta alla memoria Londra e a quel pasticcio con il cronometro. Acqua passata, la sua rivincita Shin se la era presa a Rio De Janeiro in Coppa del Mondo, questa volta la spunta Britta, senza macchia. Dall'altra parte sale prepotente l'onda estone, con Yulia Beljajeva che si porta a casa gl iscalpi eccellenti di Ross Fiamingo (che ha accusato anche problemi di crampi durante l'assalto) e di Ana Branza, prima di completare il suo capolavoro iridato, dapprima spegnendo l'entusiasmo del meno numeroso ma non meno chiassoso pubblico magiaro accorso a sostenere l'eroina di casa Szasz, quindi regolando 15-14 in finale la Sivkova. Si fa festa nel piccolo paese a cavallo fra Russia e Finalndia, che per un giorno diventa l'ombelico del mondo schermistico. Mentre il gradino più alto del podio rimane stregato per i padroni di casa: un altro bronzo dopo quello di ieri di Szylagyi. Anche perchè fra gli uomini Gabor Boczko il podio lo sfiora soltanto.

Nikolaj II - Re Nikolaj II da Haapsalu dopo Parigi conquista anche Budapest. Con quello di oggi, vinto battendo nettamente un Limardo Gascon irriconoscibile nell'atto finale, fan due. Da aggiungere all'argento a squadre cpnquistato a Nimes nel 2011. A Parigi come oggi, passando per  Enrico Garozzo: due volte su due il giovane siciliano è vittima dell'estone, due volte sue due l'estone ha vinto poi il mondiale a fine giornata. Forse Nikolaj dovrebbe pagargli una cena o dargli una piccola parte della sua medaglia. Enrico dal canto suo, la medaglia l'ha sfiorata ancora una volta, come a Zagabria. All'Europeo si è fermato ai quarti, qui agli ottavi, ma in entrambe le occasioni il ragazzo figlio dell'Etna si è distinto come il migliore degli azzurri. Perchè Paolo Pizzo si è inchinato al magiaro Imre nel tabellone dei 64: 15-14. Ci mette la facica come al suo solito Paolo, encomiabile anche nella sconfitta. Per lui ora testa sulla gara a squadre e su una nuova stagione da preparare a partire da ottobre, questa volta senza quel fastidioso problema alla mano a tormentarlo e a insinuargli nella testa il tarlo del dubbio. Non va molto più lontano Tagliariol, che termina la sua corsa al secondo turno, battuto dal coreano Song. Anche qui, come nel caso di Paolo, una rimonta subita sul più bello, quando la vittoria era a un passo. Come Bianca Del Carretto nel tabellone femminile. Fuori gli azzurri, la gara cerca i suoi protagnosti: Gabor Boczko, il sigonore della spada magiaro, si inchina al campione Olimpico Limardo Gascòn, mentre l'onore elvetico è tenuto in piedi dal solo Kauter, poi bronzo. I francesi continuano a raccogliere delusioni ed eliminazioni precoci: Jerent saluta al primo turno, Trevejo cede a Garozzo nel secondo, Balszcyk e Robeiri ammainano anche loro la bandiera. Qui a Budapest non è ancora il tempo della Marsellaise, oggi lo spazio è tutto per l'inno della piccola Estonia. Per un giorno capitale mondiale della spada.