La scherma come il cinema, in un film tutto da gustare in assoluto real 3D, come dicono gli organizzatori. I protagonisti delle pedane che diventano protagonisti di poster e locandine in stile cinematografico. Un trailer promozionale da kolossal con protagonista Aron Szilagyi, campione olimpico di sciabola maschile a Londra. Gli ungheresi han fatto proprio le cose in grande organizzando questa edizione della kermesse mondiale e, stiamone certi, ci sarà da divertirsi. In palio non solo la gloria e gli allori iridati, ma anche la Coppa del Mondo. Tutto in una gara, signori fate il vostro gioco! Da lunedì si comincia a fare sul serio, due giorni per le qualificazioni e dal 7 si assegnano le medaglie. Ecco la guida Vavel all'importante evento.

Fioretto - Tanto al maschile quanto al femminile la carta del fioretto è quella più forte presente nel mazzo azzurro. L'Italia al femminile riabbraccia Valentina Vezzali, che torna a pochi mesi dalla nascita del suo secondogenito Andrea. Nella sua testa il pensiero stupendo di bissare Lipsia 2005, campionessa del Mondo a pochi mesi dal primo vagito di Pietro, figlio, mascotte, compagno inseparabile delle mille battaglie vittoriose di Mamma Vale; ma anche l'azzardo di un rientro precoce con la carta d'identità che segna 38 anni, sebbene la grinta e la determinazione siano quella di sempre. Lunedì la bolgia infernale della fase a qualificazione ci dirà il vero valore di Valentina Vezzali.
Le certezze si chiamano Arianna Errigo ed Elisa Di Francisca (foto Augusto Bizzi), in stretto ordine di ranking: la forza dirompente della monzese ora trapiantata a Frascati e la classe e l'eleganza della jesina. La prima autentica mattatrice della parte iniziale di stagione, con quella rabbia per il brusco divorzio dal meastro Bortolaso trasformata in carburante incendiario che le ha permesso di annichilire tutte le avversarie che trovava sulla sua strada, prima di cominciare ad accusare la stanchezza e soprattutto l'assenza di una guida tecnica al suo fianco. Smaltito un breve periodo di "antpatia" per la scherma e ricaricate le pile, Tsun-Ary è pronta a dare di nuovo battaglia e provare a chiudere nel migliore dei modi una stagione che ha visto come peggior piazzamento un nono posto nella prova di Marsiglia a maggio; per il resto la monzese si è sempre issata sul podio o, alla mala, si è fermata ai quarti di finale.
E poi c'è Elisa Di Francisca, che ha spezzato il suo digiuno di vittorie iniziato a Londra con un'altra doppietta di grande prestigio, l'uno/due tutto d'oro griffato a Zagabria. E che ora torna prepotentemente in corsa per la Coppa del Mondo, allungando minacciosamente la sua ombra sulle spalle di Arianna. A completare il quartetto ci sarà Carolina Erba: la bustocca è stata autrice di una stagione fantastica, è salita sul podio a livello individuale e ha dato una grossa mano nei trionfi della squadra, mettendo infine in bacheca una bella medaglia d'oro Europea proprio in compagnia del Dream Team.
Nutrita è però la pattuglia delle avversarie delle nostre azzurre: innazitutto Inna Deriglazova, che sebbene sia reduce da un campionato europeo tutt'altro che brillante terminato nel tabellone dei 64, rimane pur sempre una capace di vincere quattro prove di Coppa del Mondo in stagione. In graduatoria di Coppa è al terzo posto e piuttosto staccata dalle nostre azzurre, ma il Mondiale mette in palio un punteggio triplicato rispetto alle normali gare di Coppa. Larisa Korobeynikova, Yulia Biryukova e la vicecampionessa europea di Zagabria, Diana Yakovleva, sono le altre russe d'assalto e per questo da tenere d'occhio. Così come lo sono le francesi, che possono contare tanto sull'esperienza delle navigate Astrid Guyart e Corinne Maitrejean (che due anni subì la rimonta capolavoro di Valentina Vezzali) quanto sul talento della giovane Ysaora Thibus.
Il fatto che il bilancio degli incroci stagionali con le nostre non abbia quasi mai arriso alle transalpine, che anche nella prova a squadre han dovuto fare i conti con il Dream Team coalizzato in missione vittoria, non deve far abbassare la guardia.
Assente la coreana Nam, in pausa maternità, occhio alla giovane americana Lee Kiefer: a Catania, nel 2011, fu medaglia di bronzo e all'Olimpiade arrivò quinta. Ai Mondiali Under 20, dove era una delle stelle più attese, non ha brillato come ci si aspettava, subendo anche una dura lezione dalla nostra Camilla Mancini. Cliente pericolosa può essere anche la tedesca Golubitsky, bronzo agli ultimi Europei a Zagabria.

A livello maschile il discorso è molto simile a quello femminile: due italiani a fare da battistrada (in stretto ordine di ranking, Andrea Baldini e Andrea Cassarà) e in mezzo il russo Cheremisinov. E anche qui, come al femminile, i componenti della banda Cerioni sono gli avversari più pericolosi, perchè oltre al già citato campione euroepeo di Legnano c'è il russo dal nome che pare uno scioglilingua, Artur Akhmathkuzin. C'è poi quel vecchio volpone di Peter Joppich (foto Bizzi), fresco di medaglia d'oro a Zagabria e quattro volte campione del mondo, la nutrita pattuglia di young boys americani (Meinhardt, Massialas, Imboden e Chamley-Watson, tutti nelle primissime posizioni del ranking), il duo britannico Davies e Kruse, prodotto più florido e meglio riuscito del programma britannico di investimenti nella scherma propedeutici a Londra 2012. In tutto questo non vanno dimenticati i soliti cinesi e coreani, nonchè i cugini transalpini. Valerio Aspromonte e Giorgio Avola (rispettivamente secondo e terzo due anni fa nel mondiale che fu di Cassarà) possono rappresentare altre carte molto importanti nel mazzo di Andrea Cipressa.

Sciabola - Diego Occhiuzzi numero uno del ranking, Aldo Montano campione uscente e voglioso di dimostrare di essere ancora un grande campione malgrado gli acciacchi e l'età non proprio verdissima; e ancora Luigi Samele alla ricerca della definitiva esplosione ed Enrico Berrè sorpresa positiva della stagione. Sono questi gli uomini su cui punterà Sirovich per guarnire al meglio una torta già succulenta. Lo sciabolatore napoletano, argento a Londra e attuale capolista del ranking di sciabola maschile, è uscito rinvigorito dall'esperienza londinese ed è stato autore di uan stagione fantastica, che ha avuto il suo punto massimo nell'affermazione al trofeo Luxardo di Padova. Dopodichè una serie di podi e di gare di spessore ed eccolo qui, pronto a giocarsi il tutto per tutto nella tana di Aron Szilagy, colui che lo aveva fulminato a Londra, il padrone di casa, l'uomo più atteso dal pubblico magiaro. E' la sfida più attesa, perchè dopo la finale olimpica i due non si sono più incrociati. In compenso l'ungherese ha incrociato le lame con Enrico Berrè e ne ha subito la legge, inchinandosi al romano (dei Castelli, bien sur!) nel tabellone dei 64 agli ultimi Europei. 
Russia e Germania sono clienti pericolose: Yakimenko, Reshetnikov, Kovalev e il giovane rampante Ibragimov da una parte; Hartung, Szabo e Wagner dall'altra. E ancora, il coreano Bongil Gu, bronzo a Catania e numero 3 della classifica mondiale.

Fra le donne, il pronostico è tutto per una finalissima fra Olga Kharlan e Mariel Zagunis. L'ucraina si è di fresco riconfermata campionessa europea (nella foto Gennari, il podio craoto), ancora a spese della greca Vougiouka come l'anno scorso a Legnano, prima di fare una puntatina - manco a dirlo, vincente - in quel di Kazan per prendersi l'oro alle universiadi; la statutinense è ormai una leggenda della sciabola femminile, dall'alto dei suoi due ori olimpici e altrettanti mondiali. Solo quarta a Londra e dopo un avvio stagionale difficile, Queen Mariel è tornata sui suoi livelli consueti, si è presa un paio di prove di Coppa (fra cui la tappa italiana di Bologna) e ora è pronta a giocarsi il tutto per tutto in questa clash of titans finale. Fra la terza sinfonia di Mariel o la prima volta di Olga (sembra incredibile ma risponde a verità che u nfenomeno del calibro dell'ucraina non abbia ancora vinto un titolo mondiale) c'è un gruppo di agguerrite avversarie che faranno di tutto per immischiarsi nella lotta per le medaglie pesanti. A partire dalla campionessa olimpica Yijeon Kim per arrivare a Vassiliki Vougiouka e, perchè no, alle nostre Irene Vecchi e Ilaria Bianco. Sono loro le azzurre più accreditate per la lotta al vertice, con la livornese che arriverà di certo galvanizzata dal bronzo conquistato a Zagabria, mentre la pisana Ilaria Bianco vorrà riscattare la non brillante prova di Zagabria e far vedere a tutti che la vera Bianco è quella arrivata terza nella prova di Bologna. Livia Stagni è al suo secondo mondiale, dopo quello di Antalya 2009 concluso al dodicesimo posto, mentre è una prima volta assoluta per Rossella Gregorio e Lucrezia Sinigaglia, quest'ultima impegnata nella sola prova a squadre. 
Sarà assente la campionessa del mondo di Catania, la russa Velikaya, che ha approfittato dell'anno post olimpico per mettere su famiglia, ma Galiakbarova, Diatchenko, Gavrilova e la new entry Egorian (fra le migliori al mondo a livello Under 20 e già oro europeo a Zagabria nella prova a squadre) sono clienti pericolose, così come le imprevedibili francesi, capaci di tutto nel bene o nel male.

Spada - Qui può succedere davvero di tutto, sia in campo maschile che in campo femminile. L'arma aleatoria per eccellenza, dove il maggior tasso tecnico non è sempre garanzia di vittoria. Difficile fra un pronostico, difficile affermare con certezza quali sono i favoriti e quali gli outsider. Il cammino degli azzurri prevede per tutti, eccezion fatta per Rossella Fiamingo nella prova femminile, il sempre rischioso ostacolo dei gironcini di qualificazione. Di certo ai nostri le motivazioni non mancano: Paolo Pizzo (foto Augusto Bizzi) non intende di certo lasciare facilmente a una altro il titolo conquistato due anni fa nella sua Catania, così come Matteo Tagliariol ha una gran voglia di lasciarsi alle spalle l'ultimo travagliato anno e il maledetto infortunio alla mano che lo ha tormentato a lungo. Il podio mancato per un soffio e l'argento centrato a Zagabria sono benzina - sebbene per due motivi opposti - per il motore di Enrico Garozzo (foto Augusto Bizzi) e Francesca Quondamcarlo, mentre Rossella Fiamingo e Bianca Del Carretto sono due campionesse che, se in giornata, possono dare grandi gioie. Tutta da valutare invece la condizione di Mara Navarria: la spadista friulana è anche lei al rientro dopo la maternità e farà di tutto per dedicare una grande gara al suo piccolo Samuele.
Uscendo dal pianeta Italia, i nomi che vengono alla mente sono tantissimi. In campo maschile si va dal campione Olimpico Limardo Gascòn agli svizzeri Heinzer e Kauter, gli immancabili francesi, l'olandese Verwijlen - che nel 2011 contese l'oro a Paolo Pizzo a Catania - e tanti altri. L'elenco sarebbe sterminato, così come al femminile, dove da segnare sull'agenda sono di sicuro la rumena Branza - carismatica recente campionessa europea e numero uno del ranking - la coreana Shin A Lam, la cinese Sun. la russa Sivkova, le tedesche Heidemann e Sozanska solo per citarne alcune.  

Programma di gare - Si inizia lunedì 5 con le qualificazioni di sciabola maschile (Aldo Montano), fioretto femminile (Valentina Vezzali) e spada femminile (Bianca Del Carretto, Francesca Quondamcarlo e Mara Navarria). Ancora qualificazioni il girono successivo, stavolta tocca ai ragazzi del fioretto (nessun italiano impegnato), a quelli della spada (con tutti e quattro gli azzuri alle prese con i gironi) e alle sciabolatrici, con Ilaria Bianco, Rossella Gregorio e Livia Stagni che proveranno a strappare il pass per il tabellone principale. Da mercoledì 7 si inizia a fare sul serio: fioretto femminile e sciabola maschile sono i primi titoli a essere messi in palio; segue lo "spada day" il giorno 8 mentre il 9, ultimo giorno di prove individuali, toccherà a sciabolatrici e fiorettisti. Le prove a squadre inizieranno il 10 e seguiranno lo stesso ordine di quelle individuali.