Un argento splendido, che vale quanto un oro. O forse è un oro, quello degli umani. Perchè davanti le cinesi fanno gara a parte e si prendono l'oro. Perfette, divine. Wu Minxia fa sei su sei: tanti ori quante le sue partecipazioni ai mondiali. A Barcellona, con lo splendido sfondo dell'intera città che si staglia alle spalle della piscina scoperta in cima al Montjuic, ha molto probabilmente dato l'addio alle scene. Niente gare individuale per lei. La catalogna acclama ancora una volta Wu la divina, lei che già vinse qui nel 2003 in coppia con Guo JingJing. Ma acclama anche Tania e Francesca, che si riprendono la rivinicita più bella dopo quella maledetta medaglia di legno arrivata a Londra: dopo quel cazzottone, la conclusione peggiore di un quadrienno fatto di lavoro e sacrifici, c'era da ricostruire il morale. Troppo doloroso perdere così, si fa strada anche l'ipotesi di smetterla lì. Ma al cuore è difficile comandare, e se nel sangue scorrono acqua clorata e trampolini, è inevitabile che prima o poi si torni sul luogo del delitto: fra un matrimonio (Francesca) e un'apparizione televisiva (Tania), gli allenamenti per provare ad affacciarsi nuovamente sul tetto del mondo. E oggi a Barcellona il sapore dolce di una medaglia vera, importante, tutta da godersi con chi ha sempre creduto in loro e nel loro enorme talento anche nel buio del post Olimpiade.

Inarrivabili - "Sei pronta?" "Si" "uno, due tre..." Inzia così, con un serrato dialogo fra le due alla ricerca del perfetto sincoronismo, ogni tuffo della nostra coppia. E' Tania la leader, è lei che detta i tempi alla sua compagna.Ma qui le individualità sono come le chiacchiere: stanno a zero. Nel sincro si vince in due e si perde in due, fine delle trasmissioni. Le nostre portacolori, fin dalle qualficazioni di stamattina, hanno messo le cose in chiaro per ciò che riguarda il discorso medaglia: questo podio s'ha da conquistare. E così si sono piazzate seconde, dietro solo alle inarrivabili cinesi. Già, perchè Wu Minxia e Shi Tingmao fanno un altro sport e incantano la folla, mentre dietro si fa serrata la lotta per le medaglie d'argento e di bronzo. C'è l'Italia, ma c'è anche la Russia, l'Ucraina, il Canada, il Messico di quella Laura Sanchez che da un anno fa capolino nei peggiori incubi di Tania dopo averle portato via per questione di centesimi un bronzo che la bolzanina avrebbe strameritato. 
Partono bene le nostre, che nei primi due tuffi ottengono 54 punti nell'ordinario avanti e 48.60 nell'ordinario rovesciato: un punteggio che permette loro di issarsi al secondo posto e osservare le mosse delle avversarie, le quali si perdono via via lungo il percorso, e, cosa che conta realmente, perdono il contatto con le azzurre: rimangono in lotta le malesi, le ucraine e le britanniche, mentre le canadesi paiono tagliate fuori dalla lotta dal podio. Al terzo giro sono le ucraine a uscire dal discorso podio dopo un brutto errore della Pysmenska: erano le avversarie più temibili per Tania e Francesca, che dal canto loro eseguono tuffi molto belli che riscuotono il gradimento delle giuria. All'ultimo giro le nostre ottengono 70.20 punti dopo aver eseguito un doppio e mezzo ritornato: è la garanzia della medaglia d'argento. Resta aperto solo la lotta per il bronzo e alla fine a spuntarla sono le canadesi, complice anche il suicidio delle britanniche, che si giocano la medaglia proprio quando il traguardo pareva ormai dietro l'angolo.