Non so quanto possa essere facile adattare a uno sport individuale la famosa citazione di Linecker sul calcio e la vittoria finale dei tedeschi, ma la si può provare a parafrasare rapportandola allla scherma, nella fattispecie al fioretto, nella fattispecie a quello femminile: alla fine a vicnere è sempre un'Italiana. E inquesto caso Elisa di Francisca. Per lei vittoria in finale contro la russa Yakovleva, battuta per 15-7. Nella spada maschile, vittoria per il tedesco Fiedler che ha la meglio sul francese Jerent. Migliore degli azzurri Enrico Garozzo, a un passo dal podio.

Buona la prima - Elisa non ha mai vinto in questa stagione e per farlo ha scelto il palcoscenico Europeo, a quasi un anno di distanza da quel trionfale 28 luglio quando salì in cima all'Olimpo della scherma mondiale. Nel frattempo molte cose sono cambiate, soprattutto l'addio di Cerioni e la scelta di comporre un connubio tutto al femminile e tutto di stampo jesino con Giovanna Trillini Una vittoria mai in discussione, che di fatto ha preso forma dopo che la Jesina ha battuto con un sonoro 15-5 la compagna Arianna Errigo, in un remake della finale olimpica di Londra che ancora una volta si rivela stregato per la monzese, stavolta con un punteggio ancora più sonoro. Arianna, che pure era partita benissimo con due assalti in stile Tsun-Ary (con un doppio 15-2 regalato alla rumena Boldor e all'ungherese Varga), cede ancora una volta alla compagna di nazionale, che ha poi via libera verso la finale dopo essersi sbarazzata con il punteggio di 15-12 della francese Thibus. La quale, a sua volta, al turno precedente aveva posto fine alla gar di Benedetta Durando con un netto 15-7. Finisce ai quarti anche il cammino di Carolina Erba, battuta dall'omonima tedesca Golubitsky (poi sul podio, terza a parimerito con la Thibus) alla priorità.
La finale è stata senza storia, e nemmeno una botta al naso rimediata per l'impeto dell'assalto ha impensierito Elisa, una gioia per gli occhi di tutti i puristi della scherma, un connubio perfetto fra classe cristallina ed eleganza assoluta: finisce con Elisa che firma autografi ai piccoli volontari della manifestazione e con la Yakovleva, l'unica a salvarsi da una gara rivelatasi disastrosa per le russe, a piangere sconsolata fra le braccia delle compagne. Compagne che, come detto, hanno concluso prematuramente la loro avventura: stupisce in tal senso l'uscita al primo assalto della diretta della Deriglazova, eliminata per mano di un'ucraina che di cognome fa Moskovska, beffardo tiro mancino giocato a Inna da un Dio schermistico in vena di burle.
Per la Di Francisca si tratta del secondo alloro continentale a livello individuale, il settimo contando le prove a squadre. Un alloro con una dedica tutta speciale, per Alessia Polita, jesina come lei e purtroppo rimasta coinvolta in un grave incidente motociclistico che l'ha resa paralizzata dal petto in giù. "E' una vittoria molto importante per me" ha dichiarato una raggiante Di Francisca al sito federale, "Non sarà l'oro olimpico, ma è una vittoria che vale moltissimo. Non potevo sperare di avere viatico migliore verso i Mondiali."

In un bicchiere d'acqua - "Ero partita bene, ma alla fine mi sono persa in un bicchiere d'acqua. Con Elisa non c'è stato assalto, è stata più brava".  Questo il commento alla sua gara da parte di Arianna Errigo, che comunque ai taccuini di Vavel è apparsa serena e soddisfatta della sua gara, complice anche il poco brillante risultato della russa Deriglazova, diretta concorrente nella corsa alla Coppa del Mondo. Continua Arianna: "La mia avversaria diretta, la  Derigalzova, sfortunatamente ha fatto male (sorride beffarda, ndr)... ad ogni modo ci giocheremo tutto al Mondiale. In realtà pensavo a fare bene io, ma adesso bisogna pensare ai Mondiali, li giocheremo il tutto per tutto".

Garozzo il migliore degli spadisti, male Pizzo - Vittoria tedesca nella spada, con Fiedler che batte 15-5 il francese Jerent, con Robeiri e il polacco Mikolajczak a completare il podio. Proprio Jerent ha tolto in un assalto thriller la possibilità di giocarsi le medaglie ad Enrico Garozzo, sconfitto 15-13 ai quarti. Ai quarti si ferma anche il cammino di Matteo Tagliariol, che prima aveva dato una bella lezione di scherma all'estone Novosjolov: una lezione che è stata apprezzata anche dal ct Sandro Cuomo, il quale ha avuto parole positive per tutti i ragazzi oggi impegnati in gara, a partire proprio da Enrico Garozzo, bravo a reagire anche nei momenti più duri della gara.
Non bene purtroppo Paolo Pizzo, la cui gara è terminata ai 32 per mano del russo Anokhin, che ha vinto per 15-12. Il siciliano, a cui va dato merito di aver messo in pedana la sua solita garra e l'impegno che sono suoi marchi di fabbrica, è già pronto per lavorare ancora più sodo e cercare un pronto riscatto già nella prova a squadre: "Ho lottato come un leone e ho purtroppo perso nei 16esimi. Con un sorriso continuerò a lavorare... NON SI MOLLA!": così Paolo si sfoga su Facebook dopo la gara. GIornata da dimenticare invece per Diego Confalonieri, eliminato nel tabellone dei 64 dal russo Sukhov, campione uscente, con il punteggio di 15-12. 

Domani sono in programma altre due gare: la sciabola femminile, con Irene Vecchi, Ilaria Bianco, Livia Stagni e Rossella Greogorio e il fioretto maschile, con il Dream Team al completo tutti a caccia di medaglie. Sulla carta il compito più arduo spetta a Irene e compagne: fatta eccezione (e non sono eccezioni da poco, ben chiaro) per Mariel Zagunis e la campionessa olimpica Kim, il gotha della sciabola femminile risiede in Europa, Russia e Ucraina su tutte. Olga Kharlan va a caccia del suo terzo centro europeo di fila, Vaso Vaougiouka proverà a prendersi quello che Olga le ha tolto all'ultima stoccata a Legnano, Dyachenko e Galiakbarova (non c'è la Velikaya) le mine vaganti. Tuttavia la livornese, incontrata oggi al palazzetto dove è venuta a fare il tifo per le connazionali del fioretto, si è datta pronta e carica per la gara di domani. Quanto ai fiorettisti, il loro valore non si discute, e i galloni di favoriti spettano loro di diritto.