Da oggi si entra veramente nella fase caldissima del Giro d'Italia. Diciottesima tappa, è il giorno della cronoscalata da Mori a Polsa, per un totale di 20,6 chilometri. Non siamo di fronte a una salita impossibile, anzi. Le pendenze della crono del Plan de Corones al 14-15% di media sono solo un vago ricordo, mentre qui arriviamo appena a una media del 6%, con punte massime al 10%. Una salita agevole per chi terrà un passo regolare per tutti gli oltre venti chilometri e mezzo di gara, e probabilmente la spunterà chi è riuscito maggiormente a dosare le forze fino ad ora. Prima del suo ritiro, il favoritissimo era Bradley Wiggins, ma ora che il campione britannico ha lasciato la carovana rosa, il maggior indiziato per lasciare il segno in questa cronoscalata è certamente Cadel Evans. L'australiano ha un distacco di 1 minuto e 26 secondi in classifica e rappresenta quindi il maggior pericolo per Vincenzo Nibali. Evans è riuscito sempre ad ottenere ottimi risultati a cronometro, e oltre a questo, le sue caratteristiche da passista-scalatore lo rendono perfetto per una salita del genere. Da tenere d'occhio naturalmente anche Michele Scarponi e Rigoberto Uran, scalatori puri che però a cronometro possono fare fatica. A livello di cronometristi puri, potrebbe anche essere il giorno di Samuel Sanchez, che ha fatto intravedere qualche timido segnale di risveglio in questi ultimi due giorni. La cronoscalata di Polsa è solo un aperitivo dei prossimi due giorni, decisivi per il Giro. Domani si arriva in Val Martello, passando per Gavia e Stelvio, quest'anno Cima Coppi, mentre per sabato c'è la tappa più dura della corsa. Cinque gran premi della montagna, con il Passo Costalunga, il San Pellegrino, il Giau, il Passo Tre Croci, arrivando alle Tre Cime di Lavaredo. Intanto si inizia da oggi con questa cronoscalata, che può riservare sorprese per la classifica generale.
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