Per il Giro oggi è tempo di ricordare. L'undicesima tappa arriva a Erto e Casso, alla diga del Vajont, là dove il 9 ottobre 1963 una frana del monte Toc prepicitò nel bacino idrico, facendolo traboccare e inondando i paesini di Erto, Casso e Longarone, rasi al suolo. La strage provocò quasi 1910 vittime. La tappa di oggi parte da Tarvisio (Cave del Predil) intorno alle 12.30 circa, è lunga 182 chilomentri ed è costituita in buona parte da discese e da due gran premi della montagna. Il primo Gpm, di seconda categoria, è posto sulla salita alla Sella Ciampigotto, a 62 chilometri dall'arrivo, con pendenze medie al 4%. A questa prima vera salita si arriva dopo un inizio abbastanza semplice. Da Tarvisio a Tolmezzo la strada è in costante e leggera discesa, mentre inizia a salire fino ad Ovaro, per poi arrivare al primo Gpm. Da qui parte una discesa veloce, abbastanza tecnica in alcuni tratti fino alla Valle del Piave, dove si potrà già fare un po' di selezione. La strada è poi una costante discesa fino a Longarone, passando per i traguardi volanti di Lozzo di Cadore e Pieve di Cadore utile per ottenere abbuoni in chiave classifica. Da Longarone parte la scalata finale al Passo di Sant'Osvaldo, fino al bivio per Casso dove è posto l'arrivo e il secondo Gpm, anch'esso di seconda categoria. La pendenza massima è al 9%, con primi tratti che presentano pendenze medie intorno al 6% su strada larga. Certamente una bella sgambata per gli uomini di classifica prima delle grandi montagne della prossima settimana. La classifica, a meno di grandi svarioni, non dovrebbe però essere alterata più di tanto.
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