Due su due, ed il mondiale inizia a parlare spagnolo: Joan Mir vince il gran premio d'Argentina, dopo una gara autoritaria seppur difficile, dal momento che lo spagnolo scattava dalla 16° casella dello schieramento. La rimonta di Mir è stata inesorabile, con una progressione davvero notevole nei primi giri e poi ha preso la testa della corsa, lasciandola solo per poco tempo; la vittoria di oggi è dunque molto importante, e Mir potrebbe diventare a questo punto un favoritissimo per il titolo dopo quanto ha dimostrato. Sul podio insieme a lui salgono John McPhee, competitivo come non mai in questo inizio di 2017, e Jorge Martin, che all'ultima chicane ha pure provato l'attacco allo scozzese, non andando a segno tuttavia e dovendo accontentarsi della terza posizione: i due hanno dato vita ad un bel duello negli ultimi passaggi, senza mai davvero poter andare ad insidiare Mir, molto abile a prendere qualche metro di vantaggio quando necessario.
Ai piedi del podio arrivano Philipp Oettl e Andrea Migno, che erano insieme ai primi tre fino a pochi giri dalla fine, quando una manovra avventata del tedesco all'ultima curva ha portato larghi entrambi e scavato un gap che, seppur piccolo, li ha estromessi dalla lotta da lì in poi. Dietro, il gruppo si era precedentemente frazionato verso metà gara, dopo un inizio in cui lo sciame dei piloti rasentava la ventina di componenti; nel finale inoltre solo tre piloti erano rimasti in lotta tra loro per la sesta posizione, che dopo un duro duello viene conquistata da Livio Loi, seguito da Romano Fenati (7°) e Tatsuki Suzuki (8°). Il pilota di Ascoli Piceno è stato protagonista di un episodio nelle fasi iniziali quando, commettendo involontariamente un errore, non è riuscito a curvare bene e ha toccato Niccolò Antonelli, con l'alfiere della KTM che è caduto, e con Fenati che nella situazione in questione ha perso diverse posizioni, costringendosi ad una faticosa rimonta. Chiudono la top ten Juanfran Guevara e Kaito Toba, rispettivamente nono e decimo.
Non buone notizie dalla domenica della Moto3 per la pattuglia italiana: ancora una volta, seppur ci fossero buone premesse, nessun pilota italiano è riuscito a salire sul podio. Oltre ai già citati Migno e Fenati, delude anche Nicolò Bulega, che per la verità si era distinto nei primi giri compiendo bei sorpassi nel gruppo di testa, ma che alla distanza si perde, forse vittima di un'usura gomme eccessiva. Proprio lui inoltre è protagonista di un contatto con un altro italiano, Di Giannantonio, con quest'ultimo che ha la peggio e perde il controllo della propria moto, concludendo anzitempo la propria gara. Cade anche Enea Bastianini, che però forse potrà addolcire la delusione grazie al fatto che, contrariamente a quanto era successo in Qatar, sulla pista di Termas de Rio Hondo il feeling con la moto era buono ma ancora non perfetto, ma comunque è un primo passo verso il raggiungimento della padronanza del mezzo. Da segnalare inoltre la giornata speciale del team Sic 58 Squadra Corse, con Suzuki 8° e Arbolino 15°, risultati di tutto rispetto per una squadra debuttante.