La Fiorentina per non farsi risucchiare dalla zona calda della classifica, il Parma per provare ad uscirne. Sono lontani i tempi in cui la sfida tra i viola e gli emiliani valeva una Coppa Italia o un posto in Europa. Oggi Prandelli e D’Aversa si ritrovano rose mediocri e devono cercare di salvare il salvabile.
Al Franchi la Fiorentina si schiera con Malcuit sulla destra e, data l'ennesima assenza di Ribery, Borja Valero a supporto di Vlahovic. In fase di non possesso, invece, il numero 6 viola sta dietro la linea della palla. Il Parma risponde con la difesa a tre (che diventa a cinque in non possesso) ed il tridente formato da Kucka a supporto di Gervinho e Karamoh.
Nei primi venti minuti non succede granchè finchè al ventottesimo minuto la Fiorentina passa in vantaggio sfruttando un calcio da fermo. Pezzella, Milenkovic e Quarta si piazzano con il vecchio trenino al limite dell'area di rigore e l'ex River Plate è bravo a incornare anche se la difesa del Parma è apparsa troppo morbida lasciando il numero 2 senza marcatura.
Il vantaggio viola però dura appena un minuto infatti sul ribaltamento di fronte Gervinho slalomeggia tra un paio di difensori e, sull'appoggio, trova l'ingenua deviazione di mano di Pulgar. Kucka dal dischetto non sbaglia rimettendo la partita in parità.
Un minuto e ancora Gervinho parte in volata ma la sua conclusione viene respinta con i piedi da Dragowski. La Fiorentina però al 42' è di nuovo avanti, ancora su calcio da fermo, ancora per merito di un difensore. Milenkovic infatti sfrutta l'assist di Pezzella e l'errrore di Sepe che invece di respinge corto favorendo la deviazione del difensore serbo.
Nella ripresa il Parma cambia il reparto offensivo nella speranza di una scossa. Fuori Hernani, Karamoh, Gervinho dentro Mihaila, Man e Brunetta.
Dal niente però arriva la rete del pareggio dei ducali arrivi con Kurtic su cross di Laurini. Un traversone innocuo su cui però tutta la difesa viola fa l'errore di guardare soltanto il pallone come fosse un ufo prossimo all'invasione della terra e non si accorge di Kurtic che passa dietro a Malcuit che ha il corpo posizionato in modo errato e infla Dragowski.
Prandelli butta dentro Callejon al posto di Borja Valero mentre D'Aversa è costretto a inserire Gagliolo al posto di Bani dopo che quest'ultimo ha avuto la peggio in uno scontro con Vlahovic. A questo punto, però, nei viola subentra stanchezza e paura di perdere e quindi è il Parma ad andare più vicino alla rete della vittoria con un colpo di testa di Man. Pareggio che comunque arriva con Mihaila che finalizza un ottimo contropiede condotto da Man con la collaborazione di Inglese.
Sembra finita ma la squadra di Prandelli riesce a trovare il pareggio all'ultimo secondo grazie all'autogol di Gagliolo su traversone di Pezzella. Disperazione sulla sponda emiliana, flebile sospiro di sollievo su quella viola.
Un pareggio, dunque, che serve poco a entrambe le squadre con una Fiorentina evidentemente fragile di testa e con un Prandelli che non è riuscito a motivare adeguatamente i giocatori. Appare infatti inconcepibile che una volta trovata la rete del vantaggio la squadra si sia schiacciata subendo il prevedibile assalto del Parma che aveva bisogno a tutti i costi di provare a vincere.
Nella lotta per la salvezza, infatti, più che i giocatori conta la testa e l'abitudine a giocare certe partite. Non a caso, oltre ai viola anche il Torino è sull'orlo del baratro, ancor di più dopo la sconfitta odierna contro il Crotone. A Cagliari, invece, per uscire dalla buca è stato necessario l'arrivo di Semplici, tecnico abituato a navigare nelle zone calde.
Dunque testa e cojones per raggiungere la salvezza. Con la Fiorentina che adesso è a +6 sul Torino terzultimo e a +10 sul Parma penultimo. Tutto è ancora possibile nel fantastico mondo di una Serie A più incerta che mai dove anche Cagliari, Benevento e Spezia sono nel calderone. Anche se, come detto prima, quest'ultime sono partite sapendo che ci sarebbe stato da soffrire (il Cagliari meno) e quindi già pronte mentalmente.
Vedremo quanto questo fattore inciderà sul cammino della Viola nella speranza di rivedere anche Ribery in campo, altro fattore determinante.