Il giorno dopo il pareggio di Parma un'intera città si interroga sul perchè Iachini non sia ancora stato esonerato. Senza tornare sul fatto che la mediocrità della squadra sarebbe la stessa anche sotto un'altra guida tecnica, proviamo a rispondere che forse il Presidente Commisso spera nelle dimissioni dello stesso Iachini, dimissioni che, secondo qualche voce valsa al povero Bucchioni una querela, la dirigenza viola avrebbe offerto all'allenatore dal cappello con la visiera già prima della trasferta di Parma. Questo perchè la società gigliata ha sul suo libro paga ancora Montella e farebbe volentieri a meno di continuare a pagare anche Iachini, oltre al nuovo allenatore.
Già, il nuovo allenatore. Altro buon motivo per temporeggiare. Se Iachini saltasse infatti l'ipotesi al momento più accreditata è quella di Cesare Prandelli, ritorno buono per qualche copertina nostalgica e per concludere la stagione senza infamia e senza lode per poi accomodarsi a far parte della dirigenza viola e lasciare spazio al nuovo tecnico che potrà così cominciare il nuovo corso. A proposito della dirigenza viola sopracitata, non sottovalutiamo l'importanza di persone che "ci capiscono di pallone", profili al momento di cui la società non sembra abbondare. Il Milan è rinato anche con Paolo Maldini che però ha dovuto fare un anno di apprendistato, la Juventus ha Pavel Nedved vicepresidente, l'Inter Javier Zanetti e la Fiorentina il buon Dario Dainelli di cui però ancora non si è capito il ruolo. Lungi da me criticare l'ex capitano Viola però sarebbe gradevole che la stessa attenzione che viene riservata al terreno di gioco fosse messa anche su chi prende decisioni importanti all'interno della società. Qualcuno dirà "riprendiamo Corvino", scopritore di talenti dell'est ed effettivamente sulla scia della nostalgia il cui simbolo è il possibile ritorno di Prandelli, magari qualcuno lo scriverà per davvero.
Detto questo la soluzione nostalgica non è nè un passo indietro, nè un passo avanti per la squadra viola, semplicemente è un non decidere e temporeggiare fino alla fine della stagione nella speranza che al termine della stessa non arrivano offerte migliori ai vari Sarri e Spalletti. Certo che se al buon Maurizio o all'attualmente contadino Luciano venisse proposta una rosa del genere non so se accetterebbero, a prescindere dal compenso economico. Magari però proverebbero a segnare, aspetto non secondario in questo giochino che ci divertiamo a commentare. Si perchè "fare gol", "scuotere la rete", "buttarla dentro" e altri sinonimi vari rappresentano l'obiettivo principale, o almeno questo è ciò che accade nella maggior parte dei casi. Poi si può decidere anche di giocare per non prendere gol però, nelle migliori delle ipotesi, significa finire il campionato con 38 punti frutto di altrettanti pareggi per 0-0, non un grande traguardo.
Vedremo dunque in settimana quello che accadrà, scopriremo se Iachini con il punto salvezza strappato a Parma si è guadagnato un altra partita oppure no. Facendo un parallelo con l'attuale situazione del nostro Paese diremmo che la Fiorentina è di un arancione tendente al rosso, con l'augurio che il numero dei positivi cali il prima possibile.